Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944

- 32 - tare in Tito - si è allavgato al punto da raccogliere la maggioranza popolare e contemporaneamente si è dato un governo di ~– zione democratica. Il fenomeno italiano per cui Badoglio e Vitto– rio Emanuelle, che .pure hanno èffettuato il colpo di stato contro Mussolini, si sono trovati immediata:rnente come isolati in mezzo alla grande maggioranza del paese, diventata anti!fa!scista-<iemo– cratica di si,J;istra, è davanti ai nostri occhi. La tesi della rivoluzione europea ha dunque avuto. quasi dap– pertutto, partita vinta contro i sostenitori dello statu quo, ciò ha portato a dittature totalitarie di vario ordine, ma l'ulteriore corso della rivoluzione riporta alla !tu.ce le correnti democratiche più avanzate. Le nostre prospettive libertarie non sono campate i.a. aria. E' storicamente possLbile la lotta per la lor.o ir~alizzazione vi– cina, anche se tale nealizzazione non avverrà attravenso idilli quarantottesohi d'embrass:ons-nous, m.a nel fuoco della nostra par– tecipazione a!Maguenna europea e mondiale e nella tempesta di nuovie guerre dvili. Bisog:na combattere, ma con idee chiare. L'ide~le della nuo– va rivoluzione democratica va precisato e spiegato. Cerclieremo di fare questo alla luoe dell'esperienza italiana. La crisi in Ita!i.a. Lo stato mona11chìcoitaliano si tmov.awa, tgià al momento della sua formazione, in una situazione particolarmente delicata. Esso non era il frutto di gloriose vittorie del suo esercito, come lo stato francese o l'impero prussiano-tedesco. Le vittorie militari delle campagne per l'unificazione dell'Italia eran do:vute, principal– mente, all'alleato bonapartista e - al polo opposto - ai volontari garibald:ini. Va da sè che l'ese:r,citoe l'a burocrazia piemontesi, te– naci, disciplinati, on<,sti, ebbero molti meriti, in primo luogo quel– lo di aver costituito la forza capace di profittare in senso unitario dell'intemvento' franoese da un lato, di quello garibaldino dall'al– tro. Ma già questa constatarione ( « profittare dell'intervento al– trui ») spiega come il regime sabaudo non potesse goldere della popolarità dlei <'egimi (repubblicano-rivoluzionario, bonapartista, bismarckiano) affermatisi con forza propria travolgente, e anche in seguito, nei ,periodi di crisi, capaci di richiamarsi ad una pro– pria tradizione gloriosa. La storia dell'Italia dal 1860 al HH8 è piena di tentativi di. al– lamgare le basi militari, burocratiche, politiche dello staro, tenta– tivi che noi stessi, rivoluzionari italiani, a:bbiamo sovente sottova– lutato, avendo l'ooohio fisso più su certi metodi di corruzione de– gli ideali politici che li hanno accompagnati e meno sulle effettive gravi difficoltà che hanno dovuto affrontare. Comunque, nel 1918, 11uando sopraggiunge anche la gloria delle amni, qui,i tentativi cli rendere nazionale lo stato possono dirsi coronati da successo. Ma è la vitt-oria di Pirro. L'esaurimento economico e nervoso della:

RkJQdWJsaXNoZXIy