Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944

- 19 - sibile, oon la massima energia. (l'esperienza iugoslava avrebbe :lo– vuto insegnare quanto pooo Hitler esiti a prendere una decisione quandb è in gioco l'egemonia politica sull'Eluro.pa, che è poi tut– to il frutto della sua vittoria in Occidente), con ardore disperato e rivoluzionario. Lo effettuasse o no 1per suo conto Badoglio, con le stracthe quanto asbute forze monarchiche, era .chia,ro che solo un\iniziativa celere sul terreno non dello stato, ma delle forze popolami, poche o molte che .fio.ssero, proprio ald esempio attra– venso un inizio di guerriglia popolare contro le divisioni tede– sche che cominciavano ad entrare nel paese, avrebbe fatto delle opposizioni un elemento autonomo della lotta. I problemi ~eali di quel periodo, come pure del nostro, non sono veri e propri problemi di• governo. Sono problemi, tutti, di ostacoli da abbattere per permettere all'ini ziativ a dal basso di pe– sare sulla bilancia. Oggi ci si fa gloria di av.er posto con intransi– genza il problema iJStituzi.onale. Ma la ve rdtà è che le istituzioni vere e propri'e della sua libertà il popolo italiano, stretto com'è tra due co~ioni .internazionali, non può darsele ancora e quel che può fare è impedire che, nel corso delle necessarie misure di gu=, si oon:femm:inoo si formino rapidamente incrostazioni pa– rassitarie, che prenda!Ilo il posto del vecchio stato di polizia un po' dap-pertutto crollato nel paese. Lo stesso problema della mo– narchia si riduce a questo; è un problema negativo e non un pro– blema positivo di governo. Di pari passo con esso va il problema dell'esercito, da far nascerei come vero esercito nazionale, perciò fuori della tutela di una oligarchia e di una casta; nel campo o– peraio si ,pone il probliema di impedire che ci' si addormenti pi– g~amente sugli idea,li del sindacato unico, per riformistico e de– mooraitieo iehe sia, e di' riem,pire di contenuto istituzionale, di in– transi:gente volontà di controllo istituzionale dal basso le commis– sioni operaie alle quali anche il' riformistico controllo tecnico ammesso dalla legge istituzionale non potrà non dar vita. Po– nendosf oggi non dei problemi della rivoluzione in atto 1 ma dei problemi di guerra, di esistenza nazionale, di salvaguardia delle libertà future, dei preziosi germi rivoluzionari che vent'anni di cospirazione hanno posto nell'animo di una eletta della nazione, è chiaro che occorre non una politica di governo e di parlamento; e neppure ancora una politica di salute pubblica, ma una politica di accresdmento e di sviluppo delle forze morali del paese, la– sciando la tattica alla sua funzione minore di aocompagnatrice della cospirazione e dello sviluppo delle forze ideali. Ogni ecc.es- · sivo settarismo di •partito, ogni prevalere di problemi di orga– l'nizzazione in questo senso deteriore, che naturalmente non ha nulla a che vedere col problema di attuare buona ed efficace a– zione sul terreno bellico e su quello della diffusione delle idee, compromette la base sulla quale poggia quella qualunque azione politica che è possibile e in definitiva prepara alla nazione ita– liana gravi debale,ze avvenire.

RkJQdWJsaXNoZXIy