Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944
- 17 - del lavoro trovavano grazia agli occhi di qualcuno e rivenivano in scena. Partiti che erano «rmnutoliti durante i vent\1nni di ti– rannia risuscitavano improvvisamente, e trovavano, oltre ai vec– chi, nuovi seguaci. Era come un precipitami sul tecreno della po– litica pratica di tutto e di tutti. , Naturail.mente, guardando dappr.esso, si scorgevano le dlffe– r,enze. Confrontando, ad ,esempio, il vecchio comitato delle oppo– sizioni aventiniane con il nuovo comTtato int-er,partiti, si scorgeva in esso grandemente aumentata l'influenza dei comunisti, che al– l'Aventino non avevano partecipato che episodicamente e per ra– gioni di polemica e che, nei loro quadri e in parte nei loro diri– genti, ben si potevano dire un partito nuovo. Ohe nuovo fosse. nel suo assi-eme, il partito d'azione, anche se raccoglieva uomini pro– venienti dalle tradizioni della democrazia e del repubbooanesimo ' prefascista lo diceva già, oltre il nome, la presenza e !•'influenza in quel partito di' numerosi gi<llV.amche aJVevano cospirato, chi fino dal 1924, chi negli ultimi anni. Le pamtizioni' di destra e di sinistra, la denominazi'one più t<>rda di Comtato di Liberazione nazionale, non erano tanto di tradiziona1le politica italiana, quan– to di ri.fJessi europei, esemptati come erano su mo;d.e.1li 1 francesi sia recenti che del tempo del fronte popolare, introdotti in Italia dalla tenace politica del partito comunistaT tendente ad assum<>re in tutti' i paesi forme di azione anche esterionnente analoghe. Posizione governativa del primo =~~to interpartiti. Ma la grande, fondamentale analogia che faceva ripensare al '24, malgrado le differenze, era questa: che oggi come allora il problema pareva essere quello di costituire una maggioranza di governo. L'iniziativa >regia, di cui alcuni, come i radicali del partito d'azìbne, sulla base appunto dell'~rienza aventiniana, avevano negato la possibilità e altri ipiù sagaci, conoscitori. della nuova situazione internazionale, avevano in~ asp.ettato -2 favo– dto, doveva fatalment.e sboccare nella formaizk>.nedi' un governo politico (così. almeno giudicavano quanti dalle premesse traggono la deduzione dello .sviluppo fatale dei fatti). Caduto il :fiascismo non era forse naturale che si tornruss·eprecisamente a quel gioco del partiti che il fascismo a,veva abolito, e che l'espediente della dHtatwm m)lita>re non potesse avere che carattere di parentesi, di E1l)ÌsodJo? Tutte queste ragioni spie,g,ano perchè, durante il periodo bà– dogliano, ,mentre non v'erano parlamenti e non ,v'erano partiitl ri– conosciuti (in fondo si può dire che a mala pena vi fossero dei partiti, in quanto le stesse organizzazioni -che presero questo no– me sì 1oominciairono a costituire in forma regolare e oi,ganica solo dopo una ventina di giorni •trascorsi dal colpo di sta.to, col 11itorno dei prigioni,eri dalle carceri e dai confini) la politica ebbe in I– talia una forma quasi parlamentare e certamente di partito, Tale
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