Tullio D'Aponte data, e che sarebbero stati utili per molti: degli adempimenti richiesti dalla legge, un'ottima iniziativa è certamente stata quella assunta dal Ministero dell'Industria e del Commercio che ha emanato una circolare per la compilazione di una scheda informativa da allegare alle domande di trasformazione delle vecchie licenze nelle nuove autorizzazioni. In questa scheda sono contenuti molti di quei dati che altrimenti sarebbe stato difficile reperire e, di conseguenza, viene ad essere facilitato per i Comuni l'adempimento dell'obbligo della rilevazione della consistenza della propria rete distributiva. Un ulteriore risultato positivo, sul piano della documentazione, si potrebbe ottenere allorché il Ministero stesso o l'autorità regionale affidasse ad un gruppo di esperti il compito di redigere un modello di scheda riassuntiva per l'aggregazione dei dati rilevati attraverso le notizie fornite dai commercianti al momento della trasformazione della licenza. Per i comuni maggiori, inoltre, si potrebbe finanche giungere alla esposizione cartografica delle caratteristiche strutturali della rete distributiva, al fine di realizzare uno strumento conoscitivo di grande valore pratico per l'adozione di successive normative urbanistico-commerciali. Problema diverso è quello della determinazione delle superfici minime dei locali adibiti alla vendita. Il parametro fondamentale di riferin1ento dovrebbe essere, comunque, il giro d'affari economico minimo annuo per settore merceologico. Infatti, a parte le pur ovvie prescrizioni relative all'osservanza di disposizioni sanitarie incidenti sulla superficie di ciascun punto di vendita, uno dei criteri fondamentali della nuova normativa è quello del raggiungimento di condizioni operative delle strutture commerciali di soddisfacente funzionalità e « produttività ». Attraverso la determinazione dei limiti minimi, il comune dovrebbe poter scoraggiare l'ingresso sul mercato di iniziative marginali e, quindi, coerentemente con i principi informatori della nuova disciplina, avviare il processo di rinnovamento economico della struttura distributiva. Purtroppo, però, gli standards a cui la legge fa riferimento non pososno ritenersi sufficienti ad assicurare una corretta valutazione dei termini del problema, al fine del raggiungimento degli obiettivi programmatici, in quanto la continua introduzione di sempre nuovi e moderni criteri distributivi nella tecnica commerciale comporta una rapida obsolescenza delle stesse strutture fisiche alle quali è legato il concetto di superficie minima. Da ciò l'esigenza di parametri sufficientemente flessibili legati ad una concezione dinamica del piano stesso. Il che se è semplice ad intendersi non è altrettanto facile a realizzarsi! 84 BibliotecaGino Bianco
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