Nord e Sud - anno XX - n. 167 - novembre 1973

Argonienti 3) I minori porti veneti Gli altri porti veneti di un certo rilievo e che perciò possono rientrare nella nostra analisi sono Chioggia, localizzata all'estremità meridionale della laguna, e Ponte Fornaci, situato in provincia di Rovigo. Da 6 anni il traffico commerciale del porto di Chioggia è in costante ascesa, anche se registra ancora dei bassi livelli di movimentazione di merci nei confronti degli altri porti dell'alto Adriatico. Il totale complessivo è passato infatti nel 1971 a 326.000 tonn. (di cui sole 23.000 tonn. costituite da olii minerali e derivati) a fronte delle 29.000 tonn. globali del 1961. Ciò sta a dimostrare come, anche in presenza di una carenza di infrastrutture, del resto in fase di acquisizione, il porto di Chioggia abbia svolto una sua funzione speciale per alcuni tipi di merci, quali i prodotti agricoli, e come perciò esso possa in futuro sviluppare ulteriormente questa sua attività. Scendendo ad una analisi più approfondita relativa al 1970 però (vedi tav. 9), giacché le fonti ufficiali ISTAT non riportano i dati di questo porto per il 1971, si ottiene una decisa conferma di quanto appena detto. Il 68% degli sbarchi e il 50% esatto degli imbarchi sono costituiti infatti da prodotti agricoli e da animali vivi; se a ciò si aggiunge un movimento di 30.000 tonn. di derrate alimentari su un traffico totale di poco superiore alle 190.000 tonn., rimane delineata in maniera oltremodo chiara la struttura di questo porto. Infine bisogna ricordare che Chioggia, come Caorle, è uno dei porti più importanti della regione veneta per la pesca (settore quest'ultimo che viene troppo spesso trascurato con notevoli danni per le popolazioni dedite a questa attività). La produzione ittica trattata sul mercato locale nel 1971 ha superato i 97.000 q.li per i prodotti del mare e i 34.000 q.li per quelli delle acque interne; complessivamente dunque essa rappresenta ben i 3/4 della produzione totale della regione. Completamente diversa è invece la struttura dei traffici del porto di Ponte Fornaci, sia dal punto di vista della tendenza evolutiva avvenuta nel decennio 1961-71, sia dal punto di vista relativo alla composizione merceologica. Questo porto infatti è l'unico che, passato in 10 anni da· 860.000 a 665.000 tonn. movimentate, abbia ·rafforzato la spinta all'esportazione; ad una drastica riduzione degli sbarchi ha corrisposto dall'altra parte un deciso aumento degli imbarchi. Ciò· del resto deve essere messo in relazione aila seconda caratteristica, la particolare composizione merceologica degli scambi, che lo definisce senza ombra di dubbio un porto con funzioni essenzi~lmente industriali. Notiamo, ad esempio, che per il 1971 gli sbarchi erano costituiti da sole 4 voci; 1n ordine decrescente di 63 BibliotecaGino Bianco

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