Argomenti da specialisti del settore, da politici, amministratori pubblici, rappresentanti delle varie categorie economiche e così via; si tratta del problema dei sistemi portuali, del quale non si ha ancora una chiara definizione sia in un ambito più prettamente teorico, che nell'ambito strettamente operativo proprio dei nostri politici, improvvisamente trasformatisi in pianificatori territoriali. Un sistema portuale che guardi come modello alle grandi regioni portuali dei paesi avanzati, deve risolversi nella forza d'urto di una pressione unitaria o deve piuttosto rappresentare la concretizzazione della formula della comunità portuale? Si deve dare vita ad un sistema portuale che spartisca le singole funzioni tra i diversi scali in campo, in base alla distribuzione ottimale della produttività o si deve sovrapporre l'autorità di un porto a quella degli altri che ne diventerebbero così dei satelliti? Scopo di questo lavoro non è certo quello di rispondere alle domande testé poste; scopo di questo lavoro è soltanto quello di ribadire - attraverso l'analisi statistica delle cifre - cognizioni, solo in· parte nuove, sulla struttura dei traffici dei maggiori e minori porti dell'alto Adriatico; scopo ulteriore di questo studio è quello di fornire dati statistici ed elementi conoscitivi anche sulla struttura di quei porti posti sulle coste jugoslave dell'Alto Adriatico, al fine di verificare la bontà di quella affermazione, condivisa da molti, per cui un sistema portuale dell'alto Adriatico esigerebbe la partecipazione dei porti di entrambe le sponde. È da avvisare che per alto Adriatico qui si intende quella parte di mare che si trova al di sopra del 44° parallelo di lati tu dine nord e che perciò la ricerca non è stata estesa fino a comprendere porti come Sebenico o Ancona, che sono importanti, ma posti anche poco più a sud di tale parallelo. La giustificazione di una individuazione di questo genere - ciò vale soprattutto per i porti italiani - risiede, oltre che in motivi di schematicità e perciò di comodità, anche· nella somiglianza delle situazioni in cui versa questa parte del bacino orientale del Mediterraneo; con la chiusura del canale di Suez, i porti della costa dell'alto Adriatico così indi- . viduati, hanno dovuto rinunciare più di altri, ad essere i capolinea degli Verso la fine dello stesso mese ha avuto luogo presso la s~de dell'Istituto di Studi e Documentazioni sull'Est Europeo (ISDEES)· di Trieste, una Tavola rotonda sul tema: « Problemi e prospettive della collaborazione tra i porti dell'alto Adriatico». Ed infine, all'inizio di maggio, s'è svolto a Marina di Aurisina (TS) un convegno sul tema: « Europorto Sud-Est: integrazione portuale dell'Alto Adriatico»; il conve-- gno ha riguardato la costituzione di un sistema portuale .dell'alto Adriatico fra Trieste e Venezia, attraverso la realizzazione di un canale navigabile fino all'area veneta. 53 BibliotecaGino Bianco
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