Nord e Sud - anno XX - n. 167 - novembre 1973

Napoli città problema che dopo lo scandalo e l'inchiesta tutti quanti, cardinale, autorità civili, partiti, sindacati si ritroveranno uniti a benedire gli uomini e le opere. Ora se questa interpretazione può essere particolarmente gradita ad Antonio Gava il quale, infatti, si è subito affrettato a pubblicizzarla (vedi il resoconto della riunione della Direzione DC su « Il Mattino » del 27 ottobre), non è detto che essa sia la più rispondente al vero. Chi infatti tre mesi fa avrebbe potuto pensare, senza essere preso per pazzo, che il regno dei Gava stesse per essere messo in discussione, e che la Direzione nazionale della Democrazia Cristiana avrebbe nominato una commissione (sia pure con il compito « di stimolare e coordinare », e sia pure presieduta da un doroteo) da affiancare (e quindi anche in funzione di controllo) agli organi locali del partito? Era quanto meno folle (e forse neanche del tutto ortodosso con le regole del gioco democratico) credere che Fanfani potesse mettere di punto in bianco non sotto accusa ma quasi fuori del partito coloro con i quali bene o male la Democrazia Cristiana a Napoli si era identificata per tanti anni. Ha osservato l'ex sindaco di Napoli Giovanni Principe che « la soluzione adottata a Roma sarà positiva solo se riuscirà a ristabilire a Napoli la dialettica nel partito, e noi nutriamo la speranza che ciò possa avverarsi perché lo strumento creato tiene conto nello stesso tempo delle esìgenze del centro e della base. Se ci avessero inviato un commissario sic et simpliciter non avrebbero fatto altro che adottare una nuova soluzione monocratica, sostituendola all'attuale soluzione monocratica gav1ana ». Allo stesso modo l'on. Barbi fanfaniano ha espresso un parere positivo sul provvedimento, che dovrebbe riuscire a conciliare la necessità di partecipazione della base con l'esigenza di controllo del centro. Barbi tuttavia ha anche qualche perplessità: « È stato approvato da tutti; speriamo solo che non sia un provvedimento gattopardesco accolto ora con entusiasmo apparente e che risulti alla lunga senza effetto; in questo caso la commissione sarebbe la pi~tra tombale della DC a Napoli ». Ecco : in effetti quello di nominare la commissione è un punto di inizio. Esso non risolve i problemi del malgoverno all'interno della DC napoletana, ma non rifiuta neanche di avviarli a soluzione. Antonio Gava. è riuscito a salvarsi perché la sua forza nel partito era tale da non consentire neanche ad un segretario energico come Fanfani di prendere provvedimenti più incisivi di quanto non lo .fosse la nomina della commissione. Oggi però Gava si trova, in gergo pugilistico, stretto nell'angolo: chi lo incalza si ch~ama Fanfani. È sopravvissuto al colera, ma ne è uscito piuttosto malconcio; in caso di ricaduta, potrebbe anche non rialzarsi. GUIDO COMPAGNA 51 · BibliotecaGino Bianco

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