Nord e Sud - anno XX - n. 167 - novembre 1973

Oscar Nla1nmì Per quanto concerne i fatti precedenti, non possiamo dimenticare che, dopo la decisione del 1947 dell'ONU, condivisa da tutti i Paesi europei, socialisti e no, per quanto riguarda l'istituzione della Stato d'Israele - e dopo che il 14 marzo 1948 David Ben Gurion ebbe occasione di celebrare la nascita di quello Stato, l'atmosfera di festa che si era creata in Israele in conseguenza di ciò, ebbe vita breve: all'alba del giorno successivo, già gli eserciti dei paesi arabi invadevano il territorio di Israele. È da questo punto che dobbiamo partire, se vogliamo interpretare correttamente tutti i fatti successivi. E dobbiamo soffermarci, anche se per un solo momento, sul fatto che allora, a sinistra, non c'era alcuna diff erenziazione di valutazione, direi alcuna differenziazione nei sentimenti di simpatia, nei riguardi dello Stato nascente. Allora, leggendo il giornale ufficiale del partito con1unista, trovavamo che la nascita dello Stato di Israele era salutata come un fatto portatore di rinnovamento e di civiltà in paesi dalle strutture feudali. Se non vogliamo indulgere ad un malinteso classismo, non possiamo distinguere neanche ora tra paesi poveri e paesi ricchi e dobbiamo dire che quelle strutture feudali, in quei paesi, in molti casi ancora sussistono, e sussistono anche là dove quei paesi pretendono di richiamarsi ad ideologie di tipo socialista. Dobbiamo ancora ricordare che nel 1948 fu proprio dai banchi della sinistra, dai banchi comunisti, che fu rivolta al Governo, attraverso lo strumento dell'interrogazione, una sollecitazione al riconoscimento dello Stato di Israele: in quella interrogazione si chiedeva se il Governo « non ritenesse di procedere senza ulteriore indugio, per impedire che il silenzio e la passività della Repubblica italiana possano essere interpretati come approvazione alla politica che ha stimolato e continua a sostenere la barbara guerra di aggressione che insanguina, tra l'orrore del mondo civile, la Palestina ». Eravamo, quindi, in molti ad essere concordi nel salutare la nascita dello Stato di Israele nel lontano 1948. Onorevoli colleghi, i fatti successivi _vanno interpretati alla luce appunto della loro genesi. Verso la metà degli anni cinquanta (e possiamo andare a ricercare le ragioni iel mutato atteggiamento nei riguardi dello Stato di Israele soltanto in parte nell'errore inglese, francese e israeliano connesso con la guerra del 1956) questa simpatia nei riguardi dello Stato d'Israele è andata via via estinguendosi fino a tramutarsi, in qualche caso, in netta avversione. Ma, quando, come da parte dei giornali di sinistra- è stato fatto, si interpreta quest'ultima vicenda in un determinato modo, non credo che si contribuisca alla chiarezza e alla verità. Credo, infatti, che non vi sia più nessuno (e del resto è stato evidente fin dalle prime ore successive allo scoppio delle ostilità e alla ripr~sa del conflitto in Medio Oriente) 34 BioliotecaGino Bianco

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