La vita e la morte fra due censimenti (da 19.514 a 20.467), ma sono peggiorati in maniera gravissima per quanto riguarda la mortalità nel corso del primo anno. La· provincia di Napoli infatti, nel 1961 aveva dato il 56,4% dei morti regionali nel corso del primo anno, ma nel 1971 il valore percentuale di questa provincia è salito al 67,8% dimostrando fino a che punto un progresso economico - perché progresso economico della fascia costiera napoletana si è indubbiamente verificato -, attuato· disordinatamente, anche se si risolve in un vantaggio di larghi strati della popolazione, viene duramente pagato dalle « categorie più deboli », quella dei bambini del primo anno di vita. Ne dà la misura il confronto fra i contributi alla natalità regionale da parte della provincia, positivi, e quelli alla mortalità regionale del primo anno, negativi con il calcolo del « Saldo di Vitalità ». Esso infatti è passato, nei dieci anni, da -0,9 a -5,9! Per cercare una spiegazione del diverso comportamento nelle due regioni, oltre alla pesante differenza del reddito individuale, varrà la considerazione che i servizi di pediatria preventiva, di competenza dell'O.N.M.I., nell'anno centrale del decennio (1965), mentre erano in Lombardia presenti in ragione di uno ogni 113 nati vivi in quell'anno, erano in Campania in proporzione ciascuno per ogni 205 nati vivi. Questo divario si è decisamente aggravato - anche se successivamente è venuta a mancare la documentazione statistica ufficiale, per misteriosi motivi - con il collasso di quei servizi derivante dalla politica di risparmio attuata dall'Ente, inconcepibile in un settore così delicato, che ha finito per colpire maggiormente i territori nei quali le strutture assistenziali sono sempre state più gracili, ed accentuando tutte le forme di rischio cui può andare soggetta la prima infanzia. Ne è forse la prova più significativa la variazione di percentuale di contributo, in Campania ed in Lombardia, della mortalità italiana per malattie respiratorie nel corso del primo anno di vita. Essa infatti, in Campania, è passata, dal 1961. al 1970 (mancano i dati relativi al 1971) dal 21,8% al 26,5%, il che significa che se all'inizio del periodo, in Campania - regione che offre quel clima temperato che nelle ma,. lattie respiratorie ha la sua rimarchevole importanza - per quel motivo, moriva un bambino su cinque italiani, alla fine ne è morto uno su quattro dell'intera nazione. E va aggiunto che in Lombardia, il cui clima è notoriamente fra i peggiori d'Italia, l'incidenza è notevolmente migliora.ta, nello· stesso arco di tempo, passando da 8,6 a 6,7. Abbiamo cercato di analizzare quelle valutazioni di carattere 31 BibliotecaGino Bianco
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