Antonino de Arcangelis ulteriore concentrazione della natalità, in ·Lombardia per quanto riguarda il Centro Nord ed in Campania per quanto si riferisce al Mezzogiorno. Questo fenomeno, spiegabile con la esasperazione delle migrazioni interne verso le due regioni - da tutta Italia in Lombardia e dal Mezzogiorno in Campania - non si è accompagnato ad un proporzionamento dell'assistenza nei confronti delle gestanti: la Lombardia e la Campania infatti hanno registrato un aumento delle percentuali dei nati morti, sia rispetto al totale nazionale (che nel contempo è notevolmente diminuito) che rispetto al totale parziale dei rispettivi territori. Il che vale a dimostrare come le migrazioni interne mal programmate, e soprattutto quelle esasperate dalla faticosa ricerca del posto di lavoro, anche nell'ambito dello stesso Mezzogiorno depresso, si risolvono in un appesantimento dei servizi assistenziali che devono provvedere alle maggiori esigenze e non possono evitare un peggioramento dei risultati definitivi, sul piano statistico. Ne deriva, fra l'altro, un costo pesante di « non nati » che se può, per taluni, rappresentare un meccanismo di riduzione della natalità reale, riveste un suo preciso valore negativo al cospetto dei più genuini significati della civiltà. È il caso di precisare ancora che in Lombardia si è verificato un aumento della partecipazione, da parte della provincia di Milano sia alla natalità regionale che al valore relativo ai nati morti. Tale provincia infatti, che contribuiva per il 41,75% alla natalità della sua regione nel 1961, ha partecipato ad essa, nel 1971, per il 45,49%; ed il contributo ai nati morti regionali da parte di quella provincia risulta, nello stesso periodo, aumentato da 41,35 a 46,04. L'aumento in percentuali è stato maggiore per i nati morti che non per i nati vivi, il che indubbiamente documenta i sintomi della svalutazione assistenziale, quanto meno ostetrico-ginecologica, che si va manifestando nella provincia di Milano. Anche in Campania si è avuto - unitamente alla ben nota concentrazione della popolazione sulla fascia costiera della provincia di Napoli - un aumento della natalità in questa provincia, che è passata; rispetto all'intera regione Campania, dal 55,03% de] 1961 al 61,94% del 1971; ed anche qui si riscontra un aumento del contributo in termini di nati morti della stessa provincia alla sua regione, passato infatti da 53,18 nel 1961 al 65,74 nel 1971. Anche in questo caso i percentili di aggravio dei nati morti sono maggiori di quelli relativi alla natalità reale; ma, a differenza di quanto registrato nella provincia di Milano, la percentuale dei nati morti a Napoli, mentre nel 1961 era inferiore a quella dei nati vivi, nel 26 BioliotecaGino Bianco
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