Nord e Sud - anno XX - n. 167 - novembre 1973

, La vita e la niorte fra due censimenti di natalità: sarà quindi interessante rilevare, in primo luogo, che nel decennio intercensuale la natalità è diminuita dai 930.295 ·nati vivi del 1961 ai 907.380 nati vivi del 1971, il che porta il livello di natalità italiano su mille abitanti dal 18,4 del 1961 al 16,6 del 1971. Se si tien conto del fatto che la natalità nazionale era aumentata, nel precedente periodo intercensuale, dal 1951 al 1961, di ben settantamila unità, restando fermo il rapporto con gli abitanti, si può dedurre che l'incremento demografico è suscettibile di correzioni spontanee e che basterebbero modesti impegni educativi nei riguardi della popolazione per raggiungere valori accettabili. Ma più che questa valutazione di massima sulla natalità nazionale, riveste importanza l'analisi di quanto, nello stesso periodo, è accaduto nelle due Italie, il Centro Nord da una parte ed il Mezzogiorno con le Isole dall'altra. I valori relativi al numero dei nati vivi documentano tnfatti come questa flessione della natalità nazionale complessiva ha rispecchiato un aumento rilevante del valore relativo al Centro Nord, rispetto al 1961 (da 503.494 a 535.577) e più ancora rispetto al 1951 (435.132); mentre il Mezzogiorno ha denunziato una netta diminuzione della natalità rispetto al 1961 (da 426.801 a 371.803), ma· non rispetto al 1951 (425.828), manifestando così una tendenza alla diminuzione del fenomeno nell'Italia depressa. Nei termini percentuali però, che consideriamo più espressivi, mentre nel 1951 il Mezzogiorno contribuiva alla natalità nazionale per il 49,4%, tale contributo fu del 45,9 nel 1961 e del 41% nel 1971. Se esiste un rapporto della mutazione con il fenomeno delle migrazioni interne verso il Nord e il caso di trarre le debite conseguenze sui rischi molteplici derivanti, soprattutto alle regioni del Centro Nord, da una ulteriore accentuazione della tendenza registrata negli ultimi vent'anni fra i lavoratori italiani. Per quanto riguarda la Campania - regione che sembra oggi al centro dell'attenzione governativa e lo è certamente per quanto riguarda l'opinione pubblica - è il caso di precisare che la sua natalità, dopo essersi accentuata nel 1961 (118.016) rispetto al 1951 ( 106.080), si è nuovamente contratta, nel 1971 ( 110.540), ma il contributo dell~ regione alla natalità nazionale si è sempre mantenuto intorno al 12%: più esattamente 12,3 nel 1951, 12,7 nel 1961, 12,2 nel 1971. Ma è certamente piil significativo il fatto che la Campania, nello stesso periodo, ha accentuato notevolmente il suo con23 BibliotecaGino Bianco

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