, Letteratura gono i suoi dettami morali e il suo disprezzo per la borghesia generatrice di appetiti smodati, di arrivismo, di corruzione, colpevole soprattutto di turbare lo stato di quiete di una società il cui merito sta nell'ordine e il cui ordine è dato dall'accettazione soddisfatta, in nome della virtù, da parte di ciascuno della propria condizione. Nella scena terza infatti, attraverso il caso di una vedova di notaio, Boursault colpisce la brama di danaro e l'arrivismo delle mogli borghesi che puntano a rompere gli schemi della vecchia società e a imporsi nel lusso e nell'eleganza quanto e meglio di una duchessa; e nella quinta in cui fa muovere un personaggio che ha un nome emblematico, Mr. Furet di professione « huissier », colpisce i borghesi che usano delle cariche amministrative per illeciti arricchimenti. Due scene per rappresentare due facce dello stesso problema, «nous sommes dans un siècle ou chacun veut s'enfler » in un tempo in cui i desideri spingono la gente nuova a · muovere i livelli stabiliti, da questa spinta deriva il disordine e « de la vient le crime qu'on voit ». Gozzi opera un ampio adattamento di queste due scene chiave; scorcia la terza attenuando il disprezzo per i notai, tagliando nella esemplificazione delle disonestà borghesi quella dei librai che vendono libri proibiti sottobanco, e sostituisce di sana pianta la quinta. Al posto di Mr. Furet pone la scena di Timandro e Agatone, un mercante _che rimprovera al figlio 1 costumi che ha importato tornando da un lungo viaggio, le buone grazie, la parrucca incipriata, il giuoco del faraone, il vegliare di notte e dormire di giorno, le fogge degli abiti inconsuete, il parlare infranciosato (dice Agatone: « Monsiù, perdon, se siamo ad importunarvi») e l'ostir...azione a mutare il nome a tutto, così tamburetti e ghiridoni e le signore sono dette madame; Timandro è un padre che non si rassegnerà mai a chiamare bonetto la berretta o a indossare la parrucca e che, al più, alla luce di due candele di sego occuperà un'ora a giocare a calacarte. In Gozzi il « siate contenti del vostro stato» non contiene all'interno l'allarme che è in Boursault, egli non aveva ragioni di temere novità nel sistema sociale di Venezia, all'ombra di un apparente conflitto di generazioni il sottinteso appello alla ragione è fatto funzionare altrimenti come richiamo alle tradizioni di casa, invito alla parsimonia, proposte come alternativa al disagio economico che travaglia Venezia. Timandro è convinto infatti che le ,< cerimonie » si tirano sempre dietro usurai e creditori, e l'Esopo gozziano chiude la scena con una sortita moralistica contro la boria 10• Nel quinto atto infine la commedia scioglie il suo esile nodo e nella quarta scena guarda a se stessa, mettendo in azione come personaggi due comici che discutono di teatro con Esopo. Gozzi è nella necessità di apportare adattamenti alla scena e nella battuta del secondo comico aggiunge al testo una dichiarazione di umiltà: altri teatri agiscono in città 10 Nella scena si può trovare un riferimento prossimo di due commedie del Maffei Le cerimonie 1728, e soprattutto il Raguet che, ·pubblicato nel 1747 a Venezia, il Gozzi poteva avere ben presente nell'atto di tradurre l'Esopo in città. 125 BibliotecaGino Bianco
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