Nord e Sud - anno XX - n. 167 - novembre 1973

Michele Cataudella glieri sonnacchiosi durante le udienze e a giudicare le bische vere scuole di ladri. Nello stesso atto le scene quinta e sesta in Boursault presentano Hortense « fille entétée de son esprit», una specie di preziosa ridicola che parla in modo incomprensibile attraverso l'accumulo incongruente di antitesi, metafore e altre figure o parole stravaganti per affermare il carattere mondano del1'« esprit», dacché le sue espressioni risultano oscure a tutti ma « chez le monde poli sont des aménités »; nella traduzione la scena di Ortensia è stata soppressa e caso mai parte del suo assunto si ritroverà, in altra prospettiva, alla quinta dell'atto quarto. Al posto di Ortensia, Gozzi mette la sc~na di un caffettiere, che parlando con Esopo si lamenta dei suoi magri guadagni e delle difficoltà del suo mestiere: ci sono clienti che non pagano e di quelli che finanche rubano le chicchere e i piattelli, Esopo gli risponde che i caffettieri hanno le loro magagne « il caffé è mezzo fava-bruciata e il zucchero metàfarina » e che dànno « in iscambio - di caffé buono, feccia e posatura - di cento caffé vecchi », non vale quindi lamentarsi, ognuno ha le sue pecche nascoste, per vivere bene occorre parsimonia, risparmio e cuore in pace, sentenzia il saggio, e chiude la scena con la favola della cicala e della formica. Nell'atto terzo la scena quinta ( è la quarta nel testo francese, nella traduzione le due scene sono state invertite di posto) è scorciata, Gozzi ha tagliato via la parte terminale nella quale Dolcia to (Mr. Doucet), di mestiere genealogista cioè dispensatore di attestati. di nobiità a chi può ben pa124 BibliotecaGino Bianco garli, è · minacciato di condanna a morte dall'Esopo bursoiano per avere usurpato il diritto del re a concedere titoli nobiliari « et l'intervalle est bref de faussaire à pendu »; l'accenno al re non avrebbe avuto senso a Venezia, la scena nel Gozzi si ferma alla condanna generica della verità sulla bugia e sulla vanità, lasciando al francese l'aggancio politico che la battuta intendeva avere. Nello stesso atto la scena sesta, che nel testo francese conteneva l'azione di Agaton e di Cleonice due fratellini uno bello e l'altra brutta, i quali dànno modo a Esopo di affermare che la bellezza maggiore sta nell'ornamento delle virtù, e che è saggio accettare il proprio stato anche quello di natura, è stata eliminata e al suo posto· Gozzi ha collocato quella della buona vecchia che denuncia il mal costume di certi avvocati che seminano discordie nelle famiglie proponendo liti ingiuste. La vecchia narra ad Esopo di due suoi figliuoli che per le male arti di un cattivo avvocato opprimono il suo terzo che ha famiglia numerosa, un uomo « pacifico » che « avendo atteso - in vita sua a leggere e a scrivere, - non s'intende niente di littgi, - ed è di cuore schietto e buona fede; - né s'è curato d'opporsi a' lacciuoli - dell'avversario dottore leggista » quasi un accenno autobiografico che gli dà pretesto per far pronunciare ad Esopo una condanna degli avvocati che tendono lacciuoli, che stiracchiano le leggi, che avviluppano i testamenti, vanno per le vie storte e mancano di carità e di giustizia. Nell'atto quarto Boursault stringe le fila del suo discorso, due scene, la terza e la quinta, racco!-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==