Nord e Sud - anno XX - n. 167 - novembre 1973

Letteratura Venezia del suo tempo 6 • Una mentalità e una cultura che aveva intelligenza dei mali della repubblica declinante, ma che all'osservazione non era in grado di far corrispondere rimedi validi, mancava infatti lo strumento politico per procedere ad un ricambio efficace. Così all'osservazione certamente acuta della gravità economica e finanziaria in cui era stretta Venezia, dell'inesorabile invecchiamento delle strutture e del suo sistema, Foscarini risponde da una parte con il rifiuto di ogni astrazione e dall'altra col ripiegamento esclusivo nella storia della sua città quasi a cercare nel passato i rimedi dei mali presenti, riallacciandosi in certo modo alla linea muratoriana e maffeiana, ma con più contraddizioni e con minore forza critica. Gasparo Gozzi, letterato e giornalista, va collocato all'interno di questo ambiente, e in questa direzione si chiarisce il tema posto nella dedicatoria: « ..• Egli [Esopo] è colui che stretto - in dura servitù, fatto bersaglio -- agli aspri colpi di fortuna iniqua, - tenne la mente ognor libera e volta - all'opre oneste, ond'oggi anco s'ammira -- qual d'onesti costumi alto maestro. - ... onde spieghi a te dinanzi, - sotto il vel delle favole giocose, -- il ver coperto ... », il tema del moralismo. E. Boursault (1638-1701) pubblicò l'Esope à. la ville nel 1690 e I'Esope à la cour nel 1701 1 , dove i termini cour e ville non sono nella posizione antitetica e tuttavia complementare in cui li aveva posti Boileau ( « Etudiez la cour et connaissez la ville», Art poétique ), sono i luoghi in cui parimenti si svolge l'insegnamento moralizzatore ed astratto di Esopo, la collocazione necessaria del suo moralismo, adoperato per disegnare una città ordinata nel rispetto della gerarchia, secondo l'apologo delle membra e dello stomaco, pronto a sconsigliare cambiamenti (se un governatore ruba, dice Esopo, « un autre qui viendra s'engraissera-t-il moins? »), a predicare le virtù, a lasciare intendere al contadino che sta meglio in campagna dove si trovano la semplicità e la schiettezza, a condurre una serrata polemica contro le bourgeois, la borghesia delle cariche amministrative, delle professioni, degli arrampicatori sociali che per la sua forza eversiva gli appariva avida di danaro, corrotta e imn1orale, una immoralità che rappresenta anche nelle minuzie del quotidiano: il libraio disonesto che spaccia libri proibiti nell' « arrière boutique», la madre di poca virtù che è di cattivo esempio alla figlia; infine ha parole dure anche per « les seigneurs de village » quando esercitano il diritto del più forte nei riguardi dei loro « vassalli», perché desidera educare l'aristocrazia nello stesso tempo in cui vuol de-. primere la nascente forza borghese. 6 Cfr. Franco Venturi, Settecento riformatore, _Torino, 1969, p. 276; le pagine seguenti contengono un'acuta e persuasiva interpretazione dell'opera del Foscarini che qui ho utilizzata. Cfr. E. Morpurgo, M.F. e Venezia nel sec. XVIII, Firenze, 1880, ma al Venturi si rimanda ancora per le fonti bibliografiche e documentarie. 7 La prima edizione del' teatro di Boursault, Parigi 1694; la seconda, postuma, ivi, 1725; ma le citazioni sono tratte da Oeuvres choisies, éditions stereotype d'après le procédé de Firmin Didot, Parigi, 1811, tomo I, dove è anche una Notice sur la vie et les ouvrages de Boursault. 121 BibliotecaGino Bianco

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