Recensioni è il centro gravitazionale dei Comuni di Acerno, Agropoli, Albanella, _Battipaglia, Capaccio, Castellabate, Giffoni V.P., Giungano, Montecorvino P., Montecorvino R., Olevano sul T., Pontecagnano, S. Cipriano Picentino e Serre. Nella provincia di Salerno, la zona di spopolamento è pari a circa 1'80% del territorio provinciale; al suo interno si individuano tre zone ad incremento demografico di dimensioni apprezzabili, due costiere e precisamente quella di Ascea (Ascea, Casalvelino, Castelnuovo Cilento, Gioi, Pollica, Salento, S. Mauro Cilento e Vallo della Lucania) e quella di Sapri (Alfano, Camerota, Centola, Futani, Ispani, Roccagloriosa, S. Giovanni a Piro, Santa Marina e Vibonati), la prima lungo l'Alento e la seconda comprendente le Valli del Mingardo e del Bussento e, infine, una interna, quella di Sala Consilina nel Vallo di Diano che comprende i Comuni di Atena Lucana, Polla, Sala Consilina e S. Pietro al Tanagro. Per la prevalenza nelle attività extragricole viene posta Salerno al 2° posto, con i Comuni di Baronissi, Castel S. Giorgio, Cava dei Tirreni, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Pellezzano e Roccapiemonte. La Costiera Amalfitana viene considerata, unitamente alla Penisola Sorrentina, come un'area che fa registrare una netta prevalenza delle attività terziarie e precisamente quelle riferite al turismo ed in essa vengono indistintamente compresi tutti i Comuni. La dinamica degli investimenti industriali nella Regione dal 1962 al 1968 ha superato i 700 miliardi di lire che, in percentuale, sono pari al 25,5 dell'intero ammontare degli investimenti nel Meridione. Il 55% di essi è stato destinato alle industrie metalmeccaniche con circa 390 miliardi, così come rilevanti risultano anche quelli relativi all'industria alimentare, chimica e dei minerali non metalliferi, mentre per ciascuno degli altri settori, gli investimenti non sono risultati mai inferiori ai 10 miliardi. Di tali investimenti, la provincia ha beneficiato di circa 60 miliardi, di cui solo nel capoluogo 40 miliardi che riguardano per oltre 20 le industrie meccaniche e dei minerali non metalliferi. Investimenti anche rilevanti si sono avuti nei Comuni di Cava dei Tirreni, Nocera Inferiore, Nocera Superiore e Pagani, dove ha prevalso il settore alimentare. Analizzando i valori di investimento pro-capite, si evidenzia al terzo posto Salerno con 202 subito dopo Napoli con 234 e Caserta con 228. Nelle zone a prevalente attività agricola, per le limitate prospettive di sviluppo, gli investimenti non hanno raggiunto il miliardo (Padula e Sassano), per .Piccole attività nei settori alimentare e dei minerali non metalliferi. Le caratteristiche insediative pongono in evidenza, nella Regione, nel 1961, che solo 51 Comuni avevano una popolazione superiore ai 10 mila abitanti (da 10.000 a 150.000) esclusa la sola Città· di Napoli con 1.300.000 113 BibliotecaGino Bianco
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