Nord e Sud - anno XX - n. 166 - ottobre 1973

Napoli città problema possono fare subito, altre che si possono fare solo entro un paio d'anni, altre che richiedono più tempo : in termini tecnici, vi sono provvedimenti di breve, medio e lungo periodo. I tempi brevi permettono il raggiungimento di un solo ma fondamentale obiettivo: evitare che il vibrione del colera si sistemi stabilmente a Napoli pronto a ricomparire ai primi segni di lassismo. Può sembrare questo l'obiettivo massimo e il più lungo da raggiungere e invece è quello che si può ottenere presto, ma a certe condizioni. A condizione, cioè, che la capacità di tutti, dal Ministero della Sanità, alla Regione, al Comune, ai partiti, ai consigli di quartiere (che potrebbero e dovrebbero costituire il tramite indispensabile per la minuta e capillare informazione e sensibilizzazione della popolazione), ad ogni singolo cittadino; solo che, dicevamo, la capacità di tutti ad osservare quelle norme minime di prevenzione del male (rimozione e eliminazione dei rifiuti, disinfestazione delle strade e pulizia delle abitazioni, alimentazione, igiene personaìe) siano all'altezza della situazione. Per i provvedimenti di medio e lungo periodo esiste, almeno per quanto riguarda il mare, un progetto speciale o, meglio, un'idea di progetto speciale approvata dal CIPE nell'agosto del 1972, alla cui realizzazione si sta lavorando con qualche ritardo, ma abbastanza attivamente. I tempi non sono brevi: si calcola che per la sola messa a punto del progetto. occorrono due anni. Due anni che potrebbero rendere inutile il progetto stesso. Per non compromettere allora, le realizzazioni necessariamente di lungo periodo occorre individuare quelle più rapidamente realizzabili e , la cui attuazione possa almeno arginare la situazione. « Opere urgenti - ha dichiarato di recente il prof.· Alessandro Petriccione - con procedure straordinarie per accelerare l'opera colossale di regolarizzazione della situazione igienico-sanitaria di Napoli, il cui stato di degradazione o di abbandono è comprovato dal fatto che all'inizio di quest'anno la Cassa ha dovuto dare un incarico ~i ricognizione degli impianti da essa stessa realizzati e consegnati ai Comuni, allo scopo di accertare quanti di essi ancora erano funzionanti e quanti no». Opere che devono riguardare principalmente il vecchio, in parte sconosciuto, e sconnesso sistema fognario risalente nella sua parte più « moderna» al colera del 1884, e segnatamente - come è stato suggerito anche dagli uffici della «Cassa>, che stanno lavorando al progetto - l'impianto· di trattamento allo sbocco del grosso collettore fognario che sfocia a Cuma convogliando le acque di scarico di quasi tutta l~ città; un· collettore a servizio delle zone basse della collina di Posillipo i cui scarichi fognari oggi sversano più o meno clandestinamente a mare invece di essere convogliate nel collettore di 97 Bibli-otecaGino Bianco

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