Nord e Sud - anno XX - n. 166 - ottobre 1973

. BibJiotec Ugo Leone A questo punto uno sguardo più attento sul golfo e un po' di storia non guastano anche se necessariamente finiscono cen l'essere una sintesi e una ripetizione di cose già dette anche su questa rivista. La Campania, con uno sviluppo costiero di circa 450 chilometri, presenta un gran numero di abitanti viventi in comuni prospicienti il mare: oltre due milioni al censimento del 1971. Il massimo di densità della popolazione rispetto allo sviluppo costiero si registra nella provincia di Napoli (segnatamente nel tratto da Licola a Punta della Campanella) dove sui circa 200 chilometri di costa interessati vivono, in 26 comuni, oltre 1.800.000 abitanti con una densità di novemila abitanti per chilometro. Densità che nei centri turistici di maggiore interesse raddoppia o triplica nei mesi estivi quando le presenze superano i quattro milioni di persone: una massa di individui che provoca, evidentemente, una altrettanto rilevante massa di rifiuti. Due ricercatori del CNR, i professori Barletta e Marchetti, hanno effettuato un calcolo del carico inquinante espresso in BOD (Biochemical Oxigen Demand) che è la quantità ~i ossigeno consumato per la ossidazione dei rifiuti eliminati da ogni abitante. In questi termini il carico inquinante totale che si riversa sulle coste italiane assomma a 874.905 tonnellate all'anno, pari a 122 tonnellate per chilometro lineare di costa. La parte preponderante di tale carico proviene dalle attività industriali (66,63% ), la parte restante proviene dalla popolazione residente (33,03% ), dal turismo (0,29%) e dal movimentò passeggeri (0,05% ). I calcoli per provincia vedono al primo posto il litorale di Roma con un carico inquinante totale di 308 tonnellate di BOD al giorno, ma al secondo posto c'è Napoli con un BOD giornaliero totale di 242 tonnellate : cinque volte superiore a quello medio nazionale (che è di 45 tonnellate) provocato per il 78,6% dalle attività industriali insediate lungo il litorale. Dunque l'inquinamento delle acque costiere campane e segnatamente del litorale napoletano ha una doppia origine: industriale e domestica. Componenti facilmente riscontrabili nelle tre zone in cui può essere divisa la fascia di mare su cui insiste l'area urbana della città. Una prima zona, nella parte occidentale, corrispondente a BagnoliCoroglio, presenta caratteristiche prevalentemente industriali; una seconda, centrale, è quella prettamente urbana corrispondente alla zona comprendente la collina di Posillipo, Mergellina, l'area antistante la villa comunale e S. Lucia; una terza zona, nella parte orientale, corrispondente a S. Giovanni a Teduccio e Portici ha, a un tempo, caratteristiche industriali e urbane e in essa ricade l'area del porto di Napoli. .N~lla zona occidentale (la zona industriale di Bagnoli-Coroglio) sono 92 inoBianco

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