Argo,nenti Dopo aver detto questo, val la pena di meditare su quelle che sono state finora le realizzazioni delle FS a vantaggio del Sud. Le iniziative più recenti, molte delle quali sono collegate all'entrata in vigore dell'orario estivo, possono essere considerate palliativi che, strumentalizzando la risonanza avuta, altro non hanno fatto che mascherare le tristi realtà delle comunicazioni nel Meridione. Ad esempio i primi esemplari di treni gran confort in servizio interno sono stati messi in circolazione proprio per collegare il Sud - Bari in particolare - con il resto della Penisola, con non si sa quanto beneficio dei nostri emigranti che potrebbero finalmente viaggiare in 1 a classe con aria condizionata. Ma guai a chi perde quel treno: le altre comunicazioni nelle 24 ore restano tra le più scomode e irrazionali. Ma non è tutto: impostando un nuovo orario, specie se esso resterà valido per un biennio, occorrerebbe considerare i problemi riguardanti il miglioramento delle cosiddette « tracce » dei treni, viste alla luce di vecchie e nuove esigenze. Conseguentemente, nel varare a suo tempo l'orario estivo che ha regolato in questi ultimi mesi l'andamento del traffico viaggiatori, si sarebbero dovute operare delle scelte effettive. Continuare a dare precedenza ai miglioramenti per le tradizionali e sempre affollate relazioni del Centro Nord e al settore dei collegamenti a media distanza, ma a patto che tale programma non risulti poi, alla prova dei fatti una sterile ipotesi di orario. Ciò che interessa infatti non sono gli orari scritti sull'« orario generale» delle Ferrovie dello Stato, ma il reale tempo che un treno impiego da Taranto a Milano, da Reggio Calabria a Torino, da Paola a Roma, da Cosenza a Napoli, da Bari a Reggio Calabria e, quando non vi sono comunicazioni dirette: le coincidenze. Comunque, non si può negare che alcune modifiche sono realmente orientate a dei miglioramenti nelle comunicazioni fra il Mezzogiorno, l'Italia Centro-Settentrionale e i Paesi europei, dove è più forte la corrente dei nostri emigrati, ma anche in questi casi bisogna sempre riscontrare che il materiale utilizzato per le relazioni, che interessano il Sud, non è certamente il più consono per viaggi la cui durata media supera le 10-12 ore. L'orario del 3 giugno ha costituito solo una tenue premessa alla realizzazione di un vasto programma, inserito nei futuri piani di investimento per l'ammodernamento della rete meridionale. Ma bisogna vigilare attentamente sulle future realizzazioni. Anche con il nuovo orario non tutte le esigenze di nuovi servizi possono considerarsi soddisfatte, per l'insufficiente disponibilità di carrozze e di mezzi di trazione, insufficienza, che è molto più sentita in relazione alle 87 Bib-liotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==