Argon1.enti moni ritardati, per restringersi nuovamente in maggio, noto mese infausto per le nozze. Definite le posizioni degli indici matrimoniali è naturale il passaggio allo studio di quelli dei nati vivi, per il legame che, qualunque sia l'intensità, pur sempre dovrebbe unire questi ai primi 4 • Per i decenni 1900-'09 e 1925-'34 si registra un massimo assoluto in febbraio ed un altro relativo in dicembre, nonché un 1ninimo assoluto in agosto. Nei secondi due periodi i valori tendono ad accostarsi alla media mensile; tuttavia, dal 1951-'60 al 1962-72 il massimo di febbraio si attenua sensibilmente fino a scomparire, a quello di dicen1bre corrisponde un minimo e/o l'intervallo giugno-luglio, ove confluiscono maggiori frequenze, si trasforma in massimo assoluto. A questo punto disponiamo di alcuni elementi per osservare la connessione tra i due fenomeni. Premesso che, in generale, le prime nascite rappresentano circa 1/3 di tutti i nati vivi, il menzionato legame può risultare significativo al fine di interpretare il massimo assoluto di febbraio delle nascite nei prin1i due decenni in corrispondenza del massimo relativo di giugno nei matrimoni, ma non per i secondi due decenni e particolarmente per 1963-'72; inoltre, al massimo dei matrimoni di ottobre non corrisponde un altro nei nati in giugno, se escludiamo l'ultimo intervallo per il quale si registra un lieve scarto positivo delìa media, che può essere di tutt'altra natura. Dobbiamo, quindi, ritenere, con buona attendibilità, che altri fattori di natura sociale (migrazioni) oppure biologica (controllo di nascite) hanno determinato il comportamento dei nati vivi, a partire dal terzo decennio. Un altro fenomeno qui considerato è la stagionalità dei morti. È noto che la differenza tra nati vivi e morti si definisce saldo del movimento naturale della popolazione. Dalla distribuzione mensile degli indici calcolati per i decessi si rileva un massimo assoluto in gennaio-febbraio al quale si affianca progressivamente un secondo n1assimo (relativo) in dicembre che si concretizza nel periodo 1963-'72; di contro il minimo assoluto cade nei mesi di settembre-ottobre, anche se con andamento oscillante e tendenzialmente crescente. In tutti gli altri mesi gli indici risultano sempre inferiori alla media, ad eccezione di giugno-luglio nei de-· cenni 1925-'34. Da quanto osservato si deduce che l'intensità delle frequenze dei morti dipende in via principale dal clima nonché, in via subordinata, dai progressi della medicina che hanno ridimensionato in parte la forte incidenza dei mesi freddi. .I limiti di questo scritto non ci consentono di 4 Cfr.: G. Chiassino, Considerazioni sulla stagionalità delle nascite, in « Rassegna di statistiche del lavoro», n. 3, Roma, 1%5. 75 BibliotecaGino Bianco
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