Argomenti portato ad una svalutazione progressiva che a fine luglio ha raggiunto quasi il 30% nei confronti di tali valute. Da allora la lira ha dato qualche segno di ripresa risalendo al 20 % verso la fine del mese di agosto (sempre nei confronti delle monete europee fluttuanti congiuntamente}. Tenuto conto di quanto si è detto prima circa la rigidità dell'offerta interna, quanto meno nel breve periodo, è il ruolo delle importazioni nell'economia del nostro paese, è in primo luogo evidente che la perdita di potere d'acquisto mediamente subita dalla lira sui mercati esteri non poteva non riversarsi pesantemente sui prezzi interni. Ma ciò che importa sottolineare è che con tutta probabilità - in ragione dei tempi diversi con cui gli effetti inflazionistici si propagano secondo le due vie indica te - mentre la spinta sui prezzi derivante dall'aumentato costo dell'importazione dei beni finali (consumi e investimenti) si era già dispiegata in buona parte alla data dei provvedimenti antinflazionistici, quella derivante dall'analogo aumento degli inputs di importazione che si era già dispiegata in buona parte alla data dei provvedimenti antinflazionistici, quella derivante dall'analogo aumento degli inputs di importa•zione non si era ancora prodotta o era appena agli inizi. Risulta allora importante concentrare l'attenzione sul secondo tipo di spinta inflazionistica, che presumibilmente si realizzerà a pieno con la scadenza del blocco e con la ripresa autunnale dell'attività produttiva. In ragione della molteplicità di direzioni in cui essa si propaga, per avere delle indicazioni quantitative è necessario ricorrere alle tecniche dell'analisi intersettoriale poiché queste consentono appunto di tener conto di tutti i rapporti di compravendita tra i diversi settori produttivi che, come si è detto prima, ne costituiscono i canali di diffusione. Facendo uso di tali tecniche si è compiuta una valutazione della spinta sui prezzi interni derivante dall'aumento di costo dei beni intermedi di importazione per una svalutazione media della lira pari al 20% (che può rappresentare, sia pure in maniera assai approssimativa, la percentuale di svalutazione media fino agli inizi di settembre e nei confronti di tutte le monete dei paesi di importazione· degli inputs produttivi) 4 • Inoltre la struttura degli scambi intersettoriali è quella registrata al 1969. Pertanto la valutazione è stata compiuta come se la struttura economica attuale fosse di tale anno, il che sembra sufficiente per lo scopo puramente indicativo che qui ci si propone. È importante sottolineare che i risultati ottenuti (v. tabella 2) fanno riferimento all'ipotesi che in conseguenza della svalutazione si accresca 4 La metodologia usata è quella standard per l'analisi della formazione dei prezzi del modello input-outpet. Per maggiori dettagli si veda l'appendice metodologica oppure un qualsiasi manuale sull'analisi intersettoriale. · 67 BibliotecaGino Bianco
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