Nord e Sud - anno XX - n. 166 - ottobre 1973

Guido Cella pliando e/ o differenziando la capacità produttiva - si compiono tuttavia in tempi diversi. In primo luogo, prima che si esplichi pienamente l'effetto di un aumento di prezzo, e quindi di costo, degli inputs produttivi, occorre che si completino una serie di lavorazioni interdipendenti e successive, m.entre nel caso dei beni finali questa fase intermedia non esiste. In secondo luogo, ammesso che l'esistenza di scorte costituite prima dell'aumento di prezzo delle importazioni possa ritardare l'aumento dei prezzi interni, è normale che il tasso di rotazione di tali scorte sia meno elevato nelle attività di trasformazione che non in quelle di intermediazione, in particolare per i beni di importazione. Inoltre è presumibile che le capacità di previsione di decisioni pubbliche del tipo di una fluttuazione della lira e delle sue conseguenze siano maggiormente presenti nelle attività di trasformazione, dove è più diffusa la presenza di aziende moderne e di grandi dimensioni che nel settore dell'intermediazione. Per conseguenza; è più probabile che una accumulazione preventiva delle scorte destinata a ritardare il momento dell'aumento dei costi venga effettuata nel primo tipo di attività che non nelle seconde. Ciò premesso, si consideri la situazione italiana. Come si è appena accennato, gli effetti inflazionistici interni di una caduta del potere di acquisto internazionale della lira dipendono da due circostanze: rigidità dell'offerta interna e quota delle importazioni -sul totale dei beni finali e dei beni intermedi. Circa la prima è noto che, sia per quanto riguarda i beni_ finali che quelli intermedi, nel nostro paese prevalgono in genere condizioni di rigidità dell'offerta. Queste derivano non tanto dalla presenza di impianti ad alto livello di utilizzazione quanto invece dal fatto che la struttura industriale italiana è del tipo per così dire « incompleto », nel senso che in essa manca tutta una serie di produzioni primarie e industriali, soprattutto di beni intermedi e di investimento. Come è stato abbondantemente rilevato dalla letteratura economica, questa caratteristica del nostro sistema produttivo dipende sia dalla scarsità di materie prime sia, e soprattutto, dal tipo di sviluppo realizzato a partire dagli anni '50 che, traendo origine da una rapida dinamica delle esportazioni, ha_ portato il nostro paese a specializzarsi nella produzione di beni la cui domanda era in rapida espansione sui mercati internazionali, in particolare nella produzione di beni di consumo « moderni » 1 • Inoltre, a 1 A. Graziani: L'economia italiana: 1945-/970, Il Mulino, Bologna 1972. Introduzione. A. Graziani: Lo sviluppo in economia aperta e S. Vind: Il ruolo delle esportazioni nello sviluppo economico italiano nel periodo 1954-62, ambedue in AA.VV.: Lo. sviluppo di un'economia aperta, ESI, Nap91i, 1969. 64 . . . BibliotecaGino Bianco

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