Argomenti cussioni che si indicheranno tra poco) e avverrà nella stessa misura percentuale della svalutazione. Se il paese produce dei beni competitivi con quelli di importazione la pressione si manifesterà anche sui prezzi (interni) di tali beni, con un limite superiore costituito dal prezzo all'importazione espresso in moneta nazionale. In ogni caso è evidente che nell'ipotesi di rigidità dell'offerta la domanda rivolta all'estero non potrà subire alcuna deviazione sulla produzione interna e continuerà a rivolgersi ai mercati esteri come prima della svalutazione pagando un prezzo aumentato nella stessa misura percentuale della svalutazione stessa. Fino a questo punto la pressione inflazionistica deriva dalla pressione della domanda. Adesso è necessario tornare alla distinzione tra beni finali e beni intermedi. Per il primo tipo di beni l'aumento dei prezzi prodotto dalla domanda non ha alcun seguito nella sfera strettamente produttiva. (Naturalmente è probabile che, aumentando il costo della vita, l'aumento di prezzo dei beni finali spingerà i sindacati a chiedere aumenti delle retribuzioni monetarie; il che, ferme restando le altre quote distributive, può dare inizio a una spinta inflazionistica da costi. Tuttavia in questa sede non si terrà conto di ciò perché si vuol concentrare l'attenzione sui soli fattori esterni che sfuggono ad ogni possibile azione di persuasione e di controllo dei poteri pubblici). L'aumento dei prezzi dovuto alla pressione della domanda sui beni intermedi ha invece delle conseguenze nell'ambito della sfera produttiva poiché aumenta il costo delle attività di trasformazione che li utilizzano nei loro processi produttivi ed esercita quindi una spinta sui prezzi dei beni ottenuti con tali attività. Ma ciò non basta, perché a loro volta questi stessi beni possono entrare come inputs intermedi in altri processi produttivi fino a diffondere la spinta inflazionistica a tutto il sistema economico e cioè anche a quelle attività che non utilizzano né beni intermedi di importazione né beni nazionali di questi competitivi. Naturalmente sia per i beni finali che per quelli intermedi l'intensità della prima spinta inflazionistica dipenderà dalla rilevanza della quota delle importazioni sul totale delle utilizzazioni. Inoltre, nel caso dei beni intermedi le spinte inflazionistiche successive derivanti dalle ripercussioni a catena dell'aumento di costo degli inputs produttivi dipen- · deranno non solo dall'intensità della spinta òriginaria, ma anche dall'importanza dei rapporti di compra-vendita tra i settori produttivi del sistema. Un punto da tener presente è che i due tipi di possibile trasmissione della spinta inflazionistic~ (attraverso i beni finali e i beni intermedi) sebbene si svolgano ambedue nel breve periodo - nel lungo periodo l'offerta interna può adattarsi alle mutate condizioni della domanda am63 BibliotecaGino Bianco
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