Nord e Sud - anno XX - n. 166 - ottobre 1973

La nuova frontiera della siderurgia di Italico Santoro A quindici anni di distanza dal secondo piano Finsider si ricomincia a parlare di siderurgia. Lo spunto immediato è stato fornito da due episodi che possono sembrare, per molti versi, di segno opposto. Sono stati completati i lavori di raddoppio del quarto centro, quello di Taranto, e si è aperta la discussione intorno al quinto: quello che, almeno in un primo tempo, si era pensato di localizzare a Gioia Tauro. La prima serie di questioni riguarda lo stabilimento di Taranto. Si tratta di una ennesima « cattedrale nel deserto », o piuttosto di un grande complesso industriale che sta trasformando la città, ed è alla ricerca di un equilibrio con il suo hinterland? È destinato a richiamare altra industria e a promuovere occupazione, o addirittura a generare disoccupazione, sia pure di ritorno? Le perplessità non sono poche, e cominciano ad affiorare persino tra quanti, a suo tempo, si impegnarono nella battaglia per il quarto centro, e videro in questo centro una tappa importante per lo sviluppo dell'intero Mezzogiorno. Se nei confronti di Taranto sembra essere in atto un embrionale processo di ripulsa, in -Calabria si guarda all'insediamento siderurgico come ad una concreta possibilità di decollo. I motivi sono gli stessi che valsero a suo tempo per la città pugliese, e che oggi proprio nella città pugliese sono stati rimessi in discussione. Il dramma del sottosviluppo calabrese si è venuto intrecciando d'altra parte con un altro dramma del sottosviluppo, quello napoletano, che sta esplodendo anch'esso in tutta la sua virulenza. Nell'antica capitale del Mezzogiorno i problemi si intrecciano e si sovrappongono: c'è l'urgenza di promuovere il sottoproletariato urbano in proletariato industriale, e quindi allargare i posti di lavoro, ma c'è nello stesso tempo l'urgenza di alleggerire il peso demografico che preme sulla città. Di qui l'idea di trasferire Bagnoli, e di creare. un nuovo grande insediamento siderurgico, che sia comprensivo ad un tempo del terzo ormai saturo e del quinto ancora da localizzare. 27 BibHoteca Gino Bianco

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