Da una « nota» all'altra compatibile con altri dati macroeconomici stimati e dal Ministero medesimo e dalla Banca d'Italia. È il dato di 7.400 miliardi di lire quello sul quale è stato costruito tutto il bilancio, nella considerazione che, al di là di esso, non ci possa essere che il caos amn1inistrativo e l'inflazione. Di conseguenza, è stata concordata con i singoli dicasteri la rinuncia alla pur gistificata richiesta di aumento delle dotazioni, tagliando inoltre sui fondi globali. Un siffatto sforzo di riacquisto della razionalità finanziaria si è reso possibile, soprattutto, considerando il progressivo deteriora1nento della spesa pubblica, più aggravata nei. suoi malanni, rispetto al 1973, per l'ulteriore crescita della spesa corrente a tutto scapito di quella in conto capitale. Questo stato di cose è stato determinato dal complesso degli impegni del passato, di cui l'attuale Governo ha dovuto prendere atto. Tipico, ad esempio, il complesso delle spese legate al personale. Al riguardo, si è cercato di applicare, infatti, alle categorie_ per le quali l'accordo non era ancora intervenuto il complesso dei principi, e purtroppo delle deroghe, che hanno ispirato le intese già definite. Tutto ciò ha comportato e comporterà un costo globale quantificabile, per il settore, in oltre 1.000 miliardi di lire: calcolo cui si perviene, nel dettaglio, perché molte delle nuove condizioni retributive hanno spesso addirittura efficacia retroattiva. Malgrado il tentativo di razionalizzazione compiuto, è innegabile che, anche per il bilancio in corso l'espansione della spesa corrente ha sacrificato quella per investimento. Il senso di tale stato di necessità, lo ha dato il Ministro del Tesoro, ampliando concretamente, tuttavia il quadro di riferimento nel quale va inquadrato la relativa tematica. « Bisogna - egli ha detto - che su questo terreno le idee siano chiare. Il disavanzo di Cassa dello Stato, che deriva dalle spese deliberate, deve essere coperto: nessuno pensa, evidentemente, che lo Stato possa .provocare il protesto delle cambiali su di esso spiccate. Ma se, contemporaneamente alla copertura del disavanzo, si chiede al Ministero del Tesoro ed al Governatore della Banca d'Italia, in ciò congiunti nello stesso destino, una politica di lotta contro l'inflazione e di difesa del valore della moneta, al sistema produttivo necessariamente rimane soltanto quello che residua dal fiqanziamento del disavanzo dello Stato e di tutti gli Enti che scaricano il loro disavanzo_ sullo Stato. Se qualcuno è preoccupato che il sistema produttivo non ha credito sufficiente, e chiede nel contempo che non si produca inflazione, questo qualcuno - si tratti di amministratori pubblici, di sindacati, di forze politiche - 23 BibliotecaGino Bianco
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