Nord e Sud - anno XX - n. 166 - ottobre 1973

, Da una « nota » all'altra nata, più che a nuovi investimenti, al ripiano dei deficit delle Ferrovie e delle Poste. · Se questa era la condizione previsionale della spesa per il 1973, talune perplessità è destinata a determinare anche l'analisi della pubblica entrata. Quantificate in 15.661 miliardi di lire, le entrate configuravano in effetti più una ipotesi di obiettivo, da verificare nell'impatto con la realtà, che uno stato ben accertato di cose. Un obiettivo fondato, specificatamente, su due condizioni, ambedue di non facile realizzabilità: 1) uno sviluppo del reddito nazionale, da attuare ad un tasso di valore compreso tra 1'11 ed il 12,1 per cento; 2) l'esistenza di un gettito tributario complessivo (erariale e non) sostanzialmente invariato rispetto al passato anche dopo l'entrata in vigore del nuovo regime imposte dirette, delineato dalla riforma tributaria ed essenzialmente impegnato sull'introduzione dell'IVA in sostituzione dell'IGE. Quanto al raffronto tra i disavanzi del consuntivo 1972 e dello stato previsionale per il 1973, si è già detto dei 4.677 miliardi di lire: somma che, alla fine, è risultata sottostimata a causa del cumulo delle spese non iscritte inizialmente in bilancio, in quanto finanziate per legge con mutui, previsti sin dal primo momento per un importo pari a 1.298 miliardi di lire. Il quadro generale dello stato della finanza pubblica italiana nel corso del 1973 è pressoché completo, dovendosi tenere conto solamente degli oneri connessi alle esigenze degli Enti Locali previdenziali e mutualistici. Se quanto esposto sinora costituisce il comph~sso delle entrate-spese-disavanzo del bilancio previsionale dello Stato del corrente anno, quale risulta dalla legge 27 febbraio 1973, n~ 18, questo pur sintetico quadro di riferimento va rapidamente completato. Non sono stati contemplati, in effetti, anche gli oneri nascenti dalle spese da iscrivere in bilancio contestualmente all'acquisizione dei mezzi di copertura provenienti dall'emissione di prestiti. Si tratta di tutto un cornplesso di operazioni finanziarie legate all'attuazione di precisi impegni assunti in precedenza rispetto alla data di approvazione del bilancio. Tali operazioni sono state indi-· cate complessivamente in 1.298 miliardi di lire. Ma, al di là dei dati puramente quantitativi, è il disco:rso qualitativo che occorre cogliere in questa sede. Un elemento che conferma i_lquadro di generale n1alessere della finanza pubblica nazionale si coglie, infatti, nel calcolo complessivo dei livelli raggiunti dalla spesa corrente nel 1973 posti a confronto con quelli dell'anno precedente. Non sf11gga i'importanza del dato: 21 B-ibliotecaGino Bianco

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