Ugo Leone Cuma; opere per la realizzazione di un sistema organico per il trattamento dei rifiuti liquidi e solidi dei complessi della « zona ospedaliera » di Napoli, ecc. ,Già la realizzazione di queste opere significherà non certo il disinquinamento, ma una buona riduzione delle cause di inquinamento del golifo. E allora si potrà anche parlare di cozze, dei nuovi vivai e delle vasche di stabulazione in cui i prodotti, finalmente mangiabili potranno essere ulteriormente depurati prima di essere immessi al commercio. Questo primo stock di opere dovrebbe costare 27 miliardi di lire. Ventisette miliardi per ridurre il tasso di inquinamento del golfo e per cominciare a dare un definitivo assetto al sistema fognario napoletano. A questa cifra bisogna, poi, aggiungere la spesa per l'organizzazione totale del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi; la spesa per colmare le numerose carenze igienico-sanitarie della città; la spesa per superare il dopo-colera, lungo e difficile, degli operatori turistici, dei ristoranti, dei bar, dei produttori di mozzarella, dei pescivendoli, dei fruttivendoli, degli alimentaristi in genere e, degli ambulanti: di tutti coloro, insomma, che il colera ha ucciso con la beffa di mantenerli in vita. Per tutto questo occorrono soldi: centinaia di miliardi e nessuno ne ha; ma si possono cercare anche all'estero, e, se è il caso, facendo presente a tutti che se è arrivato da Tunisi a Napoli, il colera può anche arrivare da Napoli a Stoccolma. Problemi di « dignità» non esistono e sqno fuori luogo: è vero, invece, quanto ha dichiarato Aldo Barchiesi a « Panorama» e, cioè, che il colera « appartiene al gruppo delle malattie da sporcizia, un gruppo che rappresenta la vergogna della scienza e del progresso civile». Un progresso che per Napoli sta segnando il passaggio dall'immagine della « città di cartone» (anche questo un fatto endemico) a quella della città di creolina. UGO LEONE 98 . BibliotecaGino Bianco
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