Argomenti partecipazione statale, si avvicinassero alla dissalazione con ritardo per cui ci troviamo nella situazione di dover acquistare tecnologia. ed impianti dall'estero. Gli unici strumenti legislativi comportanti agevolazioni verso questo ramo della tecnica sono il decreto ministeriale 23 marzo 1968 che prevede un finanziamento a tasso agevolato per il 7 0% del dissalatore ed un contributo in conto capitale per il 20% del valore dello impianto,. 30% se l'impianto viene ordinato ad una ditta ubicata nel Mezzogiorno, e il decreto ministeriale 14 dicembre 1965 concernente agevolazioni fiscali sui consumi di energia e di olio combustibile adibiti alla dissalazione. Nei casi che il dissalatore è destinato ad usi civili ed è considerato opera pubblica, completo finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno. Provvedimenti questi validissimi, un po' insufficienti però se rapportati ai diversi milioni di dollari stanziati dal governo americano per le ricerche e l'applicazione della dissalazione. E non è una valida obiezione la differenza di risorse economiche esistente fra Italia e Stati Uniti. Di fronte a un problema così vitale quale l'approvvigionamento idrico, una maggiore consapevolezza da parte della nostra classe politica stenta a realizzarsi e sare bbe invece essenziale. Ciò nonostante stiamo uscendo dal nostro letargo e al 1966 risale, l'accordo fra il C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerche), l'Office of Salin Water e l'Atomic Energy Commission an1ericana per le ricerche sull'approvvigionamento. Da questo accordo è nato l'I.R.S.A. (Istituto per la Ricerca sulle Acque), il quale ha installato un laboratorio per prove e ric erche sulla dissalazione a Bari. Le linee direttive di questo laboratorio si concretano in due piani: 1) introdurre e ambientare impianti tecnologicamente affermati allo scopo di rilevamenti tecnici ed economici per l'applicazione in Italia; 2) ricerche di tipo avanzato e messa a punto di nuovi pro cedimenti. Criteri geomorfologici, economici e politici hanno presied uto a questa localizzazione del C.N.R. a Bari. La Puglia infatti è la regione italiana- che forse più soffre per la sua cronica carenza idrica. La maggior parte del suo approvvigionamento è legato alle diverse falde acquifere esistenti nel sottosuolo della regione. Il costo odierno dell'acqua è di 90 lire/mc. per una popolazione di 3.500.000 abitanti ed una dotazione giornaliera inferiore a 2 00 litri/ab. perciò insufficiente. 95 BibliotecaGino Bianco
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