Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

Margherita I snardi Parente 1910, aveva finito con l'identificarsi quasi interamente con la sua persona, egli aveva raccolto l'eredità di tutta la vecchia guardia ormai scomparsa, la incarnava e la rappresentava. Si può dire che vi vivesse, quando si trovava a Roma, e vi si trovava quasi sempre, se non per soggiorni di ricerca archeologica a Paestum o anche, negli ultimi tempi, a Sibari; staccandosene quasi esclusivamente per farsi accompagnare a palazzo Madama, vi passava i suoi giorni quasi per intiero, nella sua piccola stanza interna in fondo alla sala della biblioteca, fra i suoi libri ispirati alle cose più care della sua vita : al lontano episodio religioso del « Rinnovamento », ch'egli aveva vissuto giovanissimo (gliene derivò una costante, immutata amicizia per quello che del gruppo del «Rinnovamento» era stato uno dei principali animatori, Tommaso Gallarati Scotti); alla memoria, a lui carissima, del Fogazzaro, che, sempre in quei lontani anni, era stato il suo primo ispiratore di ideali sociali; ai problemi del Mezzogiorno da redimere, quel Mezzogiorno di cui egli aveva vissuto intensamente la tragica povertà, e la sua inchiesta su Africo, che si accompagnò costanten1ente a una lotta per la ricostruzione del paese desolato, ne è uno - uno fra i tanti - dei documenti più toccanti; ai problemi della ricerca archeologica, cui si era intensamente dedicato, con Paola Zancani Montuoro, - e la scoperta dell'Heraion alla foce del Sele doveva esserne il frutto mirabile - negli anni in cui il regime fascista gli aveva reso impossibile ogni attività non solo politica, ma sociale in più largo senso. I ritratti che vegliavano il suo lavoro quoti~iano, a parte quello dell'amica e benefattrice Maria J osé di Savoia, erano quelli dei suoi precedessori alla presidenza dell'Associazione, una catena veneranda, Croce, Fortunato, Franchetti, Nunziante; né mancavano i ritratti di Tolstoj e di Gorkj, caro l'uno al suo giovanile e mai sconfessato misticismo (un misticismo che rimase sempre autenticamente tale, una forma cioè di religiosità profondamente eterodossa rispetto a qualsiasi chiesa costituita), l'altro incontrato e conosciuto di persona negli anni del suo interessamento filantropico alla Russia in _nome di una umanità prescindente da dirette implicazioni politiche, negli anni (il 1922 in particolare, terribile anno) in cui andò spontaneamente in 1nissione a portare aiuto ai bambini dell'Ucraina morenti di fame. Chi è vissuto all'Associazione in quel tempo, lo rivede nel ricordo passare spesso per le sale, insofferente com'era di ogni chia1nata di sapore burocratico e di ogni attesa, con la sua altissima figura diafana e la sua piccola testa dai capelli argentei bene ondulati, col suo passo leggero e rapido~ per interpellare l'uno o l'altro dei collaboratori o dei dipendenti, per cercare un libro in biblioteca, per dare una qualche disposizione; rii-sente la sua voce esile e un po' afona dare ordini o fare domande col solito tono legger- _ 238 BibHotecaGino Bianco

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