Ennanno Corsi a favore, sia pure con riserva, ma la Segreteria del PLI (Malagodi e i vice segretari Bozzi, Ferioli e Orsello) si dimettono per protesta. Anche la Direzione si dimette subito dopo. Al Consiglio nazionale del 26 febbraio, in Palazzo Barberini, Malagodi è furioso. Dichiara che i ministri liberali al Governo hanno superato i limiti del loro mandato. Chiede, e ottiene, il riconosdmento della « supremazia degli organi di partito su quelli di Governo ». L'egemonia di Malagodi non incontra ostacoli. Il Consiglio nazionale gli dà ragione senza discussione alcunao1 La Sinistra giovanile (Piero Ardenti, Marco Pannella) in segno di protesta lascia il partito. Pian piano Malagodi sfronda il PLI di tutti gli elementi ostili aUa sua politica revisionistica e conservatrice. L'atteggiamento dei liberali irrita profondamente i repubblicani i quali criticano prima l'evoluzione conservatrice del Governo, poi chie .. dono « un'azione più nettamente orientata verso il Centrosinistra », quindi (20 marzo 1955) escono dalla maggioranza. L'Osservatore romano esorta i democristiani a non drammatizzare la decisione repubblicana in quanto cinque voti in più o in meno non possono decidere la sorte del Governo. A Scelba, tuttavia, non sfuggono il significato politico e le possibili conseguenze di questo atto del PRI. Una chiarificazione di fondo, tra i partiti della coalizione, ormai è necessaria. Decide soltanto di rinviarla al suo rientro dal viaggio negli Stati Uniti che si prepara a compiere insieme al ministro degli Esteri Martino. La visita al presidente americano cade opportuna in quanto consente di rinviare di alcuni giorni delle decisioni che, prese subito, potrebbero portare diritto alla crisi. Poi, considerata la grande influenza che la politica estera, e i rapporti con gli USA in particolare hanno sempre avuto sulla politica interna dell'Italia, il viaggio in America può anche essere un'utile occasione per rafforzare il potere di un Esecutivo che ormai vacilla. Mentre è a Washington, a Scelba giunge dall'Italia uria notizia consolante, destinata certamente ad accrescere la sua credibilità presso gli interlocutori americani. La notizia riguarda le elezioni delle Con1missioni interne alla Fiat. Vanno alle urne 55 mila lavoratori di 27 stabilimenti. Per la prima volta, nella, storia sindacale del dopoguerra, si registra una clamorosa sconfitta! dei socialcomunisti. Il primo posto viene conquistato dalla Cisl (20.874 voti, 93 seggi). La Fiom, che per dieci anni aveva ottenuto la maggioranza assoluta, prende 55 seggi seguita dalla Uil che ne prende 40., « È l'inizio di nuovi orientamenti della classe operaia italiana », assi..1, cura Scelba ai dirigenti americani. In effetti, per la prima volta Cisl e Uil riescono a dimostrare di essere capaci di svolgere, nel proletariato, una funzione autonoma di guida, e non di semplice copertura delle posizioni governative. 232 BibliotecaGino Bianco
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