Scelba e Saragat al Governo come si riuscirà senza ricorrere a nessuna di quelle forze che solo possono aiutarlo. Non è certo con i portavoce delle baronie industria!~ ed agrarie che si possono attuare le riforme di struttura», aveva detto. il presidente della Camera con tono molto aspro). De Gasperi parla di Gronchi in termini duri: « Vorrei che la sua attitudine a tessere avvicendamenti con gli altri partiti, fosse messa in opera per realizzare l'accostamento tra le diverse correnti della DC». Quando Granchi finisce il suo intervento, De Gasperi evita ostentatamente di stringergli la mano. Con le idee di De Gasperi e con il suo efficientismo, Fanfani vince il congresso distanziando largamente i gruppi di sinistra raccolti intorno a « Forza sociale» di Pastore e i gruppi di destra coagulati intorno a « Primavera » di Andreotti 7 • « Iniziativa democratica », da sola, controlla il 65 per cento del partito. Nella elezione per il Consiglio nazionale si ha una ecatombe di leaders. Non sono rieletti Pella, Piccioni, Gronchi, Aldisio, Togni e Gonella. Il 16 luglio, mentre De Gasperi viene acclamato presidente del Consiglio nazionale, Fanfani è eletto segretario del partito. Ha 59 voti. Le schede bianche sono 12 (i sindacalisti e Andreotti). Fanfani espone molto sinteticamente le sue intenzioni: non rimandare a domani ciò che l'oggi esige sia fatto, trasformare la DC in uno strumento di democrazia politica, accelerare la costruzione della democrazia economica, riconciliare tutti gli italiani nel nome della libertà. Il primo punto del suo programma è un piano per sviluppare la democrazia nelle zone depresse. Lo chiama « operazione di paracadutismo politico». La consacrazione della preminenza di Fanfani all'interno della DC, suscita reazioni contrastanti dentro e fuori l'area della maggioranza governativa. Saragat assume un tono diffidente e aspro. È del parere che con Fanfani non ha vinto la sinistra: forse la sinistra economicosociale, ma non quella politica. Manca a Fanfani - afferma il vice presidente del Consiglio - una concezione moderna della democrazia, una visione unitaria della politica interna ed esterna. L'integralismo cattolico potrebbe farsi prendere dalla tentazione di aggirare alle ali gli alleati laici, per rafforzare così l'egemonia di partito. A sinistra, mentre Nenni è ottimista perché « con Fanfani si ha il superamento · dell'immobilismo », Togliatti assume un atteggiamento duro e ostile. « Con Fanfani, dice, si ha un peggioramento della vecchia politica 7 « Fanfani - cfr. Norman Kogan op. cit. - era in effetti più conservatore di quanto non si credesse, ma rappresentava per l'ala destra della società italiana, un simbolo pericoloso. La sua elezione era stata uno dei lavori che provocarono il distacco della Confindustria dai democristiani e che indussero l'organizzazione industriale a concentrare ancora di più le sue speranze sui liberali ». 219 Bibl-iotecaGino Bianco
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