Scelba e Saragat al Governo cesi in venti ore di battaglie. Scelba e Piccioni esprimono « commossa ammirazione per gli eroici difensori che si sono sacrificati per qu_egli alti ideali che sono comuni a tutti gli uomini liberi ». L'Avanti! accusa il Governo di rivalutare « un colonialismo superato e condannato dalla coscienza di tutto il mondo civile». L'Unità è ancora più aspra. « Il documento di Scelba e Piccioni, scrive, offre uno straordinario esempio di servilismo atlantico. Sono atteggiamenti che si spiegano solo se si tien conto che Scelba e Piccioni, intimamente legati a lenoni e sfruttatori di· donne, sentono umana simpatia ed affinità ideale con gli sfruttatori dei popoli coloniali ». Nei confronti dei giornalisti comunisti Scelba prende un provvedimento senza precedenti nelle cronache politiche: non sarà più consentito loro l'accesso agli uffici ministeriali. Quasi tutti i bilanci vengono approvati tra violenti contrasti e con esiguo margine di maggioranza. Ogni volta si è costretti, tanto alla Camera che al Senato, a ricorrere al voto di fiducia. L'approvazione più contrastata riguarda il Bilancio dell'Interno. Il suo esame è accompagnato da gravi incidenti tra la maggioranza e le opposizioni di sinistra. « È da questo Ministero che nasce la politica dell'odio », dicono gruppi di comunisti che dalle invettive passano a vie di fatto scagliandosi contro esponenti del centro. È uno spettacolo avvilente, ma non mancano risvolti tragicomici. Ad un certo punto della zuffa, il comu~ nista Calandrone afferra un pacco di sottili strisce di carta usata dagli stenografi e la lancia verso i banchi della DC. « Le sottili strisce - scrive Enzo Forcella su " La Stampa " - ricadono sulle teste dei contendenti come i coriandoli in un veglione ». I problemi che stanno di fronte al Governo sono di grande rilievo. Quelli di politica interna (abrogazione della legge maggioritaria, sganciamento dell'IRI dalla Confindustria, riforma fondiaria e patti agrari) investono, soprattutto, i rapporti tra i partiti della coalizione. Quelli di politica estera (questione di Trieste, interdizione delle armi atomiche e termonucleari, ratifica della CED e riarmo tedesco) il modo del Governo di atteggiarsi nell'ambito della politica atlantica. Quindi, risentono profondamente delle situazioni internazionali che si vengono man mano creando. L'unico punto sul quale il Governo Scelba-Saragat non subisce. gravi scossoni, è l'abrogazione della legge- elettorale maggioritaria (31 marzo '53) contro la quale la Camera si pronuncia con 427 sì e appena 75 no. È una vittoria delle opposizioni e, all'interno della coalizione, dei partiti minori che in questo tipo di riforma elettorale vedevano Io strumento che li avrebbe resi definitivamente subalterni alla DC. Scelba (la legge del 31 marzo '53 portava il suo nome: l'aveva elaborata da ministro dell'Interno) incassò il colpo pur di non incrinare i rapporti 213 BibliotecaGino Bianco -
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