Nord e Sud - anno XX - n. 164-165 - ago.-set. 1973

L'area metropolitana e la città di Napoli proporsi di fornire anche e soprattutto servizi di ordine quaternario (servizi finanziari e bancari, attività di ricerca scientifica, Università, Biblioteche, case editrici, centri specializzati, ecc.). La descrizione delle funzioni metropolitane rappresenta il quadro concettuale al quale ci si è ispirati in sede scientifica nel tentativo di porre in termini moderni il problema delle aree metropolitane. Un recente saggio 10 sottolinea che tale approccio sia pure metodologicamente corretto risulta insufficiente sotto l'aspetto operativo. L'impostazione classica, infatti, non distingue « i fattori che determinano la caratteristica metropolitana da quelli che si accompagnano ad essa, i primi consistendo nella capacità di svolgere un'effettiva attività di decisione e di guida, i secondi consistendo invece in attività che si localizzano e prosperano solo in presenza di strutture adeguate ad assicurare i primi. Solo se si trascura tale fondamentale distinzione è quindi possibile porre sullo stesso piano ad esempio, da un lato la presenza di un'autorità politica dotata di larga autonomia o di una articolata e forte struttura finanziaria e dall'altro la presenza di attività commerciali di alto livello (« commerci di lusso ») o di attività editoriali, artistiche, ecc. ». Si può dunque affermare che per i pianificatori « non è tanto importante cogliere l'essenza del fatto metropolitano, inteso quale sintesi inscindibile di potere di attrazione e in effetti di diffusione, quanto è piuttosto importante cogliere il ruolo che i diversi elementi che determinano i caratteri economici e non solo economici di un gruppo sociale e di un territorio svolgono per assicurare ad una determinata area livelli di funzioni piuttosto che funzioni specifiche». Il fondamentale intervento volto a realizzare tali livelli di servizi, che deve essere proposto per ristrutturare e rendere funzionale la città di Napoli e il suo hinterland, non può esaurire le esigenze di un'area con1e quella in esame. Le attività produttive di tipo industriale ed agricolo che rendono questa potenziale area metropolitana il principale punto di concentrazione .della Campania, richiedono anch'esse interventi ben definiti. Tale intervento nei settori produttivi deve tendere specificamente piuttosto che all'espansione, alla qualifi~azione e razionalizzazione de11e strutture agricole e industriali. · · È comunque acquisito il convincimento che i problemi di Napoli, urbanistici ed occupazionali, non si risolvono nell'ambito del perimetro comunale. « .11 rapporto che si viene ad istituire tra il piano di Napoli - si legge nella parte introduttiya della relazione di progetto di Piano Regolatore generale - e la disciplina urbanistica dell'area di immediata 1° Cfr. Testi A., Le figlie del cervello, in « Campania '72 » (2), pg. 56-57. 143 BibliotecaGino Bianco

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