Nord e Sud - anno XX - n. 163 - luglio 1973

Caterina De Caprio continuità tra passato e presente che Marco Polo diventa il personaggio ideale per realizzare una nuova forma di conoscenza: egli aveva per primo rivelato all'Occidente l'esis. tenza di un mondo remoto pur vero; torna ora per scoprire nuovi orizzonti, per stupire e lasciare increduli quando narra dei suoi viaggi. Non a caso l'esperienza del conoscere e quella del viaggiare sono fin dall'antichità strettamente connessse; sia l'una chel 'altra vengono infatti a coincidere con l'allontanamento dal proprio mondo per affrontare il grosso rischio dell'ignoto. Nel suo peregrinare, l'eroe antico sottoponeva se stesso a verifica e prova per riconferma re un ruolo primario o meritare un potere superiore, così sfidava il terrifico e la morte per apprendere i ·misteri del1 'ordine umano spingendosi nel regno dell'oltretomba. Anche l'eroe di Calvino può conoscere i segreti e le leggi cui gli uomini sono subordina ti; ma solo dopo aver visitato i regni del soggettivo e dell'oggettivo (le città del desiderio e della memoria, quelle della morte e del cielo) scopre che la realtà sperimentata dagli uomini oscilla tra i poli opposti: che sono da un lato memoria - desiderio, dall'altro realtà della morte - aspirazione a sottrarsene, e trova infine un mondo di verità nascoste (le città continue) laddove sono compresenti male e bene, laddove il positivo nasce dal negativo e la vita s1 i crea dalla morte. La trasparenza della pagina si rivela ben presto illusoria e si risolve in un gioco di prospettive cinesi, aperto dunque a più modi di vedere l'oggetto, quando l'autore tenta di offrire una visione filoso118 BibliotecaGino Bianco fica dell'uomo e del mondo e di cogliere •1a realtà nella sua globale ricchezza di significati proiettati in essa dall'uomo o in essa esistenti e/ o preesistenti all'uomo. Infatti, nelle relazioni di Marco Polo all'ansia di approdare ad una definizione unitaria della natura umana fa riscontro la consapevolezza di una divisione tra istinto e ragione e parimen tj, al bisogno di trovare punti fissi di riferimento ,per l'universo conoscitivo (si noti in proposito la perfetta simmetria con cui si alternano per cinque volte undici modi diversi di vedere la città) si oppone il trmore di limitarsi ad una visione riduttiva del n1ondo e di escludere àal proprio sguardo al tre più feconde realtà. Aspetti apparentemente contrastanti vengono via via registrati in un processo di continua ricerca, mostrando attraverso la demistificazione del già dato il limite implicito nell'agire umano. Pertanto si ripropone, nell'alternarsi delle soluzioni, il ruolo dell'uomo e della sua integrità e si conciliano cultura psicanalitica e cultura scientifica, esprit de géométrie ed esprit de finesse. Il discorso di Calvino presenta in primo piano il problematico rapporto con la realtà, ora apparentemente negandola nella sua oggettività ora riconfermandola come infinita possibilità dt esperienze. Così infatti supporre che M. Polo provi emozione nel nuovo, soltanto allorché vi si trova quanto si identifica con i suoi desideri, e quindi che ogni conoscenza esista effettivamente solo in relazione alle precedenti esperienze accumulate nel tempo, significa riduzione della realtà a mera soggettività e perciò preclusione delhl sua dimensione oggettiva.

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