Nord e Sud - anno XX - n. 162 - giugno 1973

I I prezzi nell'economia italiana lità di acquirente sul mercato mondiale si può accennare alla situazione del commercio mondiale delle materie prime. Per questi beni si è avuta una sostanziale ripresa nel 1972 e ciò ha provocato incrementi anche notevoli nei prezzi. Le quotazioni delle carni - già orientate al rialzo durante l'intero 1971 - hanno registrato ulteriori rincari tanto è vero che c'è stato un incremento superiore al 30% tra il settembre 1971 e il settembre 1972. In conclusione il quadro internazionale dei prezzi per l'anno 1972 presentava grandi uniformità anche in virtù del fatto che la trasmissione da un Paese all'altro e la diffusione à livello internazionale delle tendenze inflazionistiche sono favorite dall'interdipendenza delle economie e dalla comunanza degli schemi di comportamento. Tutto ciò che si è detto e i dati a cui si è fatto riferimento sopra riguardano il 1972 e cioè un anno che è stato abbastanza tranquillo per quanto riguarda le vicende monetarie internazionali. Tale anno infatti per quest'ultimo aspetto era iniziato sotto il segno dell'accordo monetario raggiunto a Washington il 18 dicembre 1971 tra i dieci principali Paesi industrializzati e poi durante l'anno non c'erano stati movimenti particolarmente pericolosi. Come tutti sanno la situazione è peggiorata rapidamente all'inizio del 1973 e si ha l'impressione che ancora il peggio debba avvenire. Di queste vicende ci si è occupati nella nota precedente per cui tralascere1no nella presente nota di esaminare quanto è avvenuto nel sistema monetario internazionale non mancando però di sottolineare che l'incertezza sul valore futuro delle monete dei vari Paesi costituisce un elemento favorevole a tendenze inflazionistiche. I prezzi in Italia nel 1972. - Come già si è detto in precedenza la dinamica dei prezzi nel 1972 è stata abbastanza sostenuta anche se dal confronto internazionale la posizione dell'Italia è risultata media nel senso che il tasso d'infl~zione italiano è intorno ai valori medi internazionali. Il confronto con gli altri Paesi può rivelarsi elemento di conforto dal momento che se il tasso d'inflazione italiano è uguale a quello medio internazionale ciò significa che per effetto dell'inflazione le industrie esportatrici non perdono di competitività rispetto a quelle degli altri Paesi, ma non può certamente essere di conforto al consumatore italiano e ai lavoratori in particolare il s_apere che i prezzi aumentano non soltanto in Italia ma anche altrove. 19 BibliotecaGino Bianco

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