Nord e Sud - anno XX - n. 159 - marzo 1973

Ermanno Corsi - Michele Ributti di quei pubblici poteri che pur sarebbero tenuti ad assicurare la conservazione dello straordinario patrimonio storico e ambientale che esso racchiude». Anziché concentrare gli sforzi per trasformare questo Schema in vero e proprio Piano con valore di legge, le Amministrazioni pubbliche pensarono di « arricchire» la zona sorrentino-amalfitana di altri s,tudi, di altre proposte e di altri Piani che finirono con il ricalcarsi l'un l'altro e con il neutralizzarsi a vicenda. Così, nel 1968, la Cassa del Mezzogiorno - che pure aveva finanziato i Piani precedenti - dette incarico al Gruppo « Nova Sud» di svolgere uno « Studio per Io sviluppo del comprensorio turistico numero 29 », comprendente l'area sorrentino-amalfitana e le isole del Golfo di Napoli. Nel 1972 infine, sempre con azione combinata Soprintendenza ai Monumenti-Cassa per il Mezzogiorno, furono avviati gli studi per due diversi piani territoriali-paesistici: uno per l'area amalfitana che venne redatto dal prof. Coppa, e uno per l'area sorrentina affidato al prof. Bonelli. In quest'ultima fase, contrariamente a quanto si era fatto nelle precedenti, i problemi delle due zone vengono separati come se fosse possibile considerarli fuori della loro unità. Il costo di tutti questi Piani è di oltre duecento milioni. Una spesa che è servita a poco. Tanto è vero che la Regione Campania, come ha affermato l'assessore all'Urbanistica Porcelli, ha sentito il bisogno di rimettere ordine tra tante carte e tra tante proposte. Tra ,sei mesi il Consiglio regionale dovrebbe essere in grado di esaminare un Piano definitivo di assetto territoriale per l'area sorrentino-amalfitana: un Piano che dovrebbe essere la sintesi di tutti i precedenti e che dovrebbe configurarsi come una rielaborazione selettiva di tutte le proposte finora formulate. È auspicabile che, durante l'elaborazione del Piano definitivo da parte della Regione, non avvenga quello che è avvenuto durante e dopo i Piani precedenti: che cioè, con tanti Piani, si finisca col non averne neppure uno, a tutto vantaggio della speculazione edilizia che pòtrebbe continuare ad imperversare nella penisola sorrentina pur ridotta già ad un gigantesco « presepe di cemento ». L'urgenza del Piano definitivo è fuori discussione. Nella sola città di Sorrento sono stati costruiti abusivamente, dopo la Legge Ponte, oltre dieci mila vani. Una grandinata di case che non si intende, tuttavia, far cessare. Il Piano regolatore che si vorrebbe approvare, infatti, prevede, per i prossimi anni, addirittura altri venti mila nuovi vani. ERMANNO CORSI Gli squadristi di Milano Che cosa succede a Milano? È la don1anda d'obbligo che si pone chiunque sfogli, anche solo distrattamente, i quotidiani. Titoli a carattere di scatola ed articoli a molte colonne danno giornalmente, in questi primi mesi del46

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