Nord e Sud - anno XX - n. 159 - marzo 1973

Francesco Cornpagna moniale e questo conto en1onomico consolidato, secondo criteri di omogeneità e di chiarezza che il ministro stesso potrà precisare, emanando congrue istruzioni. Proprio per quanto riguarda l'EFIM, devo comunque ricordare che le preoccupazioni già manifestate dai repubblicani nella lettera che l'onorevole Giorgio La Malfa ed io abbia1no inviato al ministro, si erano aggravate e moltiplicate quando, pochi giorni dopo avere inviato la nostra lettera, ci sianio trovati di fronte ad un emendamento proposto del relatore Carenini all'articolo 1 del disegno di legge presentato dal Governo il 2 agosto 1972: non più un aumento di 125 miliardi, ma un aumento di 215 miliardi. Perché questo aumento dell'aumento? Perché si vogliono concentrare nell' EF IM tutte le attività che rientrano nel settore dell'alluminio e quindi quelle che fanno capo alla Montedison debbono essere rilevate dall'EFIM e integrate con quelle dell'ALSAR e 'dell'Eurallumina che già fanno capo all'EFIM. La Montedison sarà così sollevata da uno dei troppi irnpegni di cui avventatamente si è caricata e che la distraggono dall'impegno fondamentale nel settore chimico. Ma, di conseguenza, l'EF IM dovrà '1;onsiderare fondamentale il suo impegno nel settore dell' allurninio. Le sue dùnensioni come produttore di alluminio saranno infatti più rilevanti e quindi più competitive di quelle già acquisite o acquisibili con le iniziative dell'ALSAR e dell'Euraltu1nin.a e con la partecipazione alla SAVA. C'è dunque il rilievo delle attività della Montedison nel settore dell'alluminio che non comporta soltanto per l'EFIM un ilnpegno finanziario ai 'fini della acquisizione di ùnpianti, ma, come ci avverte giustq,mente l'onorevole Carenini nella sua relazione, comporta anche impegni per l'aggiornamento tecnologico di questi impianti, per la difesa ambientale, per gli oneri di ristrutturazione; e comporta altresì spese per l'autoproduzione di energia elettrica e per il completamento del programma impiantistico. In tutto circa 280 niiliardi, onde la necessità appunto di portare a 215 miliardi il fondo di. dotazione, non essendo più sufficienti i 125 che erano stati calcolati in '.rapporto al nuovo programma di investimenti a suo tempo approvato dal CIPE, prima che si configurasse la possibilità e la convenienza di rilevare gli impianti della Montedison nel settore dell'fMl.uminio. Ora, sappia 1no che · il settore dell'alluminio versa, sul piano internazionf?-le, in una situazione difficile; e che gli impianti europei s1 ono sotto- . utilizzati. Senonché, si ritiene che questa situazione non sarà più tale tra · qualche anno, quando il nostro 1nercato riprenderà a tirare e gli impianti europei potranno essere utilizzati al massimo della loro capa30

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