Nord e Sud - anno XX - n. 159 - marzo 1973

Oneri sociali e Mezzogiorno toriale italiana. Basti dire che l'accumulazione intensiva indiscriminata (perché è di ciò che si tratta in definitiva) che nell'ultimo decennio ha contraddistinto lo sviluppo del nostro paese, ed i fenomeni ad essa legati e interrelati (aumento dei costi della. congestione urbana, scolarizzazione di massa, aumento vertiginoso dei canoni di locazione, ecc.: in altri termini la progressiva erosione del salario reale), hanno finito, da un lato, per provocare un sostanziale mutamento in senso selettivo della domanda di lavoro da parte del settore industriale, e, dall'altro un sensibile disincentivo all'ulteriore occupazione di lavoratori, anche di quelli che sarebbero in possesso dei requisiti richiesti dall'industria. Siamo, dunque, in presenza di un arresto del flusso di lavoro. Una notevole quantità di esso, respinto dal settore moderno e dalle aree urbane, va a ingrossare il cosiddetto mercato del « lavoro marginale», costituito dalle innumerevoli forme della sottoccupazione e del lavoro invisibile: lavoro a domicilio, a part-tinie, in subappalto, ecc., che trova in tale mercato le condizioni di sopravvivenza e di riproduzione 4 • Questo .fenomeno assume speciale significato in relazione al Mezzogiorno, perché è al Sud - dove si originano circa i due terzi del1' offerta nazionale di lavoro - che il peculiare andamento dell'accumulazione intensiva indiscriminata ha generato ampie riserve di lavoro congelate in settori o zone a bassa produttività o in quelle fasce di popolazione che non figurano nelle forze di lavoro perché l'industria non riesce a utilizzarle e l'agricoltura non è in grado di assorbirle 5 • In conclusione: l'aumento generalizzato dei costi del lavoro non è il segno favorevole di un allargamento o di una diffusione - anche qualitativa - del mercato del lavoro (come a prima vista si potrebbe esser tratti a credere), ma è invece il sintomo inequivocabile di un suo processo involutivo o degenerativo, che agisce come un potente ostacolo all'espansione dell'occupazione nelle aree sottosviluppate. Le riserve di lavoro (disoccupato, sottoccupato e precariamente occupato), insieme al congestionamento ora anche dei centri urbani meridionali, ripropongono con urgenza il grave problema di uno sviluppo economico più equilibrato e finalizzato alla piena occupazione delle forze produttive del paese. 4 Cfr. il « VI Rapporto sulla situazione sociale del paese» redatto dal CENSIS nell'autunno 1972 su commissione del Cnel; e, inoltre, M. PACI, Le condizioni del mercato del lavoro, in rivista « Inchiesta » primavera 1972) e le fonti ivi indkate. s Cfr. L. MaooLESI, Disoccupazione: e esercito industriale di riserva. 19 ,,.

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