Vittorio Barbati Ce n'era abbastanza, anche senza contare le loro irrisolte controversie « coloniali », per rendere estremamente difficile ad entrambe un'inversione di marcia. Nonostante questi motivi di frizione, un ·certo riavvicinamento ebbe luogo fra i due paesi. Ma, a quanto se ne sa, i problemi di fondo non furono decisamente affrontati né da una parte né dall'altra, forse anche per i riflessi dell'atteggiamento possibilista assunto dalla Gran Bretagna verso il Reich hitleriano. A parte il fatto che il processo di « riavvicinamento » era reso più difficile, oltre che dagli ondeggiamenti di Mussolini, dal disordine interno della Terza Repubblica, nella quale i governi duravano, come suol dirsi, lo spazio di un mattino 36 • Appunto in questo clima, l'allora ministro degli esteri francese, Pierre Laval, fece un viaggio a Roma nel gennaio 1935, e concluse con Mussolini un accordo per la sistemazione delle pendenze esistenti fra i due paesi. Il modo in cui tali pendenze vennero sistemate non fu certo molto vantaggioso per l'Italia, che in sostanza ottenne ben poco: delle azioni della ferrovia di Gibuti e un pezzo di deserto da aggiungere alla Libia. I problemi veri dell'equilibrio e della collaborazione fra i due paesi non furono risolti. E forse non vennero nemmeno posti sul tappeto. Tuttavia fra Mussolini e Lava! - e il contegno successivo di quest'ultimo avvalora tale ipotesi - dovette esserci qualche altro accordo non scritto. Diversamente molti avvenimenti successivi sarebbero inspiegabili. VITTORIO BARBATI di Roma;> (o Patto a Tre). La Francia, da parte sua, aveva incoraggiato il «rinnovo» della Piccola Intesa e, in funzione soprattutto anti-italiana, la formazione dell'Intesa Ba.lcanica (Jugoslavia, Romania, Grecia e Turchia). È evidente che, dati gli interessi e i legami che si erano creati, tutte e due le nazioni, anche se fossero state veramente intenzionate a farlo, avrebbero incontrato grandi difficoltà a modificare tali indirizzi. 36 È il caso di notare che, dalla metà del 1932 fino allo scoppio della guerra, nel 1939, si succedettero in Francia ben diciannove governi. 114
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