Nord e Sud - anno XX - n. 157 - gennaio 1973

Argomenti in Emilia e Toscana. E qui si parla solo, ben s'intende, di destra dichiarata, senza voler inquisire sul filodestrismo dei giornali del gruppo Monti o sul filisteismo di certi grossi quotidiani indipendenti. A maggior ragione, dunque. il fenomeno è grave e dà vivamente a pensare. La stessa stampa di osservanza governativa o apertamente confindustriale, che pure gode di un netto primato nelle regioni del Settentrione, vede posto abbondantemente in discussione qu sto suo predom1n10 a mano a mano che si scende lungo l'arco della penisola. È ben difficile valutare se il fenomeno abbia o meno risvolti politico-elettorali di notevole peso. Anni fa nel corso di un accurato esame della stampa quotidiana italiana Weiss concluse col dedurre che « l'influenza della stampa quotidiana sulle convinzioni e soprattutto sul comportamento elettorale della popolazione è assai relativa » 5 • E piu tardi anche Del Boca, soffermandosi a considerare come il PCI avess ottenuto, nel 1963 e 1968 oltre un quarto dei voti pur disponendo, a titolo ufficiale o ufficioso, di appena un 10% della stampa nazionale, chiamava in causa, con maggior cautela, Denoyer, il quale sostiene che « da quando si analizzano i risultati delle elezioni e si cerca di stabilire, attraverso sondaggi ben fatti, il rapporto tra i giornali letti ed i suffragi espressi, ci si accorge che il libero arbitrio non è soffocato dalla lettura di un solo giornale. Non è raro che l'elettore sia indotto al suo voto da un argomento ascoltato alla radio o in una riunione pubblica o nel corso di una conversazione privata; questo solo argomento dell'ultima ora basta a volte a rovesciare l'intero edificio di influenze costruito da un giornale » 6 • Ma, osserva sempre Del Boca, per quel che riguarda il pubblico italiano, informato da molti ,nass inedia piuttosto simili fra loro per intonazione, gli studiosi del CIRD giustificavano la mancata corrispondenza tra giornali letti e voti espressi con la deduzione che « almeno per quanto riguarda il settore politico, il lettore di giornale non sceglie l'organo di starnpa che rispecchia le sue convinzioni, ma compra e legge il giornale per altre ragioni, che nulla hanno a che vedere col suo atteggiamento politico ... » 7 • Di fronte a queste riflessioni sta l'acuta osservazione di Alberto Ronchey che, all'indomani del voto del 7 maggio, dalle colonne del suo giornale plaudeva al ruolo della stampa. « I risultati elettorali - osservava Ronchey nel suo fondo - sono tanto più apprezzabili quanto più venga considerato l'uso pessimo che s'è fatto· dei dibattiti per televisione, ossia mediante lo strumento egemone fra s I Weiss, op. cit., p. 160. 6 P. Denoyer, La presse moderne, Parigi, PUF, · 1965, p. 12. 7 CIRD, Annuario politico italiano 1963, p. 822, richiamato, come il Denoyer, in A. Del Boca, op. cit., pp. 46-7. 97

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==