Giornale a più voci economico e sociale. E ciò è indubbiamente molto grave e sostanzialmente contrario agli interessi tanto degli uni quanto degli altri soggetti. Questi ed altri problemi sono attentamente studiati nei sei saggi del volume analizzato, nel quale sono illustrati tra l'altro anche i risultati di due indagini campionarie svolte dalla ISTAT e dalla DOXA. Oltre a ciò, quasi duecento tabelle statistiche illustrano in maniera esauriente e precisa, molti degli aspetti, spesso sconosciuti della documentazione ufficiale, del fenomeno migratorio. Ed è questo indubbiamente un grande merito che deve essere riconosciuto agli studiosi che hanno collaborato alla realizzazione dell'opera dal momento che anche con questo corredo statistico si contribuisce ad una maggiore precisazione e ad una migliore conoscenza di problemi gravi, ma troppo superficialmente conosciuti. MARIA LAURA GASPARINI Le nuove tariffe telefoniche interurbane Si è avuto già modo di parlare nel numero di novembre delle tariffe telefoniche in vigore dallo scorso 1° ottobre; in particolare si è analizzata la prima parte della delibera, quella, cioè, riguardante il servizio urbano. È opportuno, ora, completare l'esposizione estendendo l'esame alla seconda parte della delibera stessa, riguardante le tariffe interurbane, al fine di avere una panoramica globale della situazione telefonica attuale in Italia. Gli indirizzi seguiti rispecchiano, anche in questo caso, una notevole tendenza alla semplificazione della normativa. Tuttavia i canoni di realizzazione di essa, in alcuni punti di concezione certamente avanzata, in altri ancorati a schemi ormai superati, non sono esenti da qualche osservazione. Si impone, però, prima, una descrizione, anche sommaria, della situazione tariffaria precedente e di ciò che con la nuova si è venuto a creare. Il servizio telefonico interurbano presuppone una distribuzione geogra-. fica nazionale strutturata su nuclei di aggregati telefonici via via crescenti: dalla rete urbana al settore, al distretto, al compartimento. Più reti llrbane formano il settore, più settori il distretto e così via. In Italia i distretti sono attualmente 231 e comprendono unità amministrative locali di entità geografica normalmente inferiore alla provincia. Il distretto è la cellula del tessuto connettivo telefonico nazionale; nell'ambito del distretto si telefona formando il solo numero telefonico di apparecchio, fra distretti diversi bisogna preporre l'indicativo distrettuale. La divisione del territorio nazionale in settori, distretti e compartimenti è quella contenuta nell'ultimo Piano Regolatore Telefonico Nazionale, approvato con D.M. 27 luglio 1970. Un discorso, sulla dinamica del traffico telefonico interurbano non può, quindi, ignorare tutta la ten1atica dei rapporti di reciproca interferenza f.r:-ala distribuzione e l'articolazione delle entità telefoniche e la struttura geografica e urbana. 85
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==