Nord e Sud - anno XX - n. 157 - gennaio 1973

Editoriale La tendenza della spesa corrente ad aumentare più di quanto non au111enti la spesa in conto capitale è arrivata al punto che nel 1972 per la prima volta è del tutto scon1parso il risparmio pubblico (che da anni andava progressivamente dùninuendo ). Questo significa che il ricorso al mercato finanziario ed alla manovra monetaria, limitato sinora alle esigenze di copertura delle sole spese per investimento, sarà determinato anche dall'esigenza di coprire una parte delle spese correnti, perché non basta più a coprirle il totale delle entrate tributarie ed extra-tributarie. In pari tempo altre pesanti ipoteche gravano in misura crescente sul bilancio dello Stato: non solo i crescenti disavanzi delle ferrovie e delle poste, degli Enti n1utualistici e della finanza locale, n1a anche le pressanti richieste di aumento dei fondi di dotazione per gli Enti di gestione delle aziende a partecipazione statale. A proposito dei quali, giustamente Eugenio Scalfari, su « La Stampa », ha rilevato che « hanno raggiunto dimensioni tali da snaturare il sistema dell'economia mista come fu originariamente concepito e come tuttora, ma solo sulla carta, continua ad essere considerato da chi ne gestisce le sorti »: osservazione che coincide con quelle che si sono potute leggere in dicembre su « Nord e Sud» ( ivi infatti abbiamo pubblicato il testo della relazione al bilancio del Ministero delle PP SS) e che si deduce dalla constatazione che in dieci anni « l'importanza dei fondi di dotazione si è grande111ente accresciuta (si pensi che solo l'IRI, che ancora dieci anni or sono aveva un fondo di dotazione d'una sessantina di miliardi, ora supera abbondantemente i n1ille) e serve in larga misura a coprire le perdite di gestione o comunque a rendere l'industria pubblica sempre meno dipendente dal giudizio del mercato». Di qui la considerazione - è ancora Scalfari a farla - « che, per ottenere congrui stanziamenti a carico del bilancio statale, i dirigenti dell'industria pubblica sono costretti a mescolarsi sempre più strettamente con le vicende dei partiti e delle correnti, con il bel risultato che è sotto gli occhi di tutti». Impallidisce la grande tradizione di Menichelfa, servitore dello Stato, perché si contamina· con i metodi di cui già si avvaleva Mattei e di cui si avvalgono ora personaggi che non hanno neanche le virtù che pur si sono dovute riconoscere ad un Mattei. Quanto meglio sarebbe stato se a suo tempo avessimo ricondotto tutte le partecipazioni 3

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