Vincenzo Litta azienda ed una grande industria, anche ad un esame sommano, non passa inosservato. Fin qui il discorso si è poggiato sull'analisi delle innovazioni sulla struttura della « massa abbonati ». Le maggiori innovazioni, però, quelle incidenti direttamente sul bilancio economico degli utenti, vengono fuori quando si pone mente alle conseguenze in termine di nuovo canone, di mancata franchigia, di nuovo prezzo dell'impulso unitario. Quando, cioè, dalle innovazioni, per così dire, strutturali, si passa ad osservare quelle che potrebbero definirsi « funzionali». A tale tipo di novità va rivolta, a questo punto, l'attenzione, prospettandone soprattutto il valore e la portata. La prima osservazione di carattere generale, la più evidente, è che all'abolizione della franchigia non è corrisposta una diminuzione del canone. La seconda riguarda l'ann1ento del prezzo unitario del singolo impulso a 25 lire. Queste due osservazioni concrete portano, come immediata conseguenza, ad una terza, un po' più astratta, relativa alla compatibilità dell'una con l'altra in un sistema strettamente coerente. Un'abolizione della franchigia con aumento del prezzo dell'impulso vuole incidere sulla componente variabile del costo al pubblico del servizio stesso. Normaln1ente, però, ad ogni aumento della componente variabile di un qualsiasi costo, è quasi sempre connessa una riduzione della componente fissa dello stesso, a meno della forn1azione di una rendita. Come conseguenza, dunque, non un premio per chi usa il servizio telefonico in modo più ragionevole e serio, bensì solo un aggravio minore. Giacché, a conti fatti, a parità di servizio, come minimo,_ gli esborsi vengono a raddoppiarsi Passando ad un esame più dettagliato delle singole categorie (riferito al I gruppo), si può notare che la categoria delle abitazioni ( « b » ), a parità di servizio reso, passa da 3.730 lire (singolo) e 2.430 lire (duplex) rispettivamente a 10.275 e 6.325 lire. La categoria degli Enti Pubblici ( « a ») passa da 2.330 a 18.500 lire. Per quanto riguarda la categoria degli affari è importante riprendere l'osservazione già fatta e cioè che è stata essa a subire i maggiori sconvolgimenti. Si può notare che le grandi aziende riscontrano, sempre a parità di servizio, una notevole diminuzione di esborsi. Le piccole, invece, che col vecchio regime tariffario avevano una categoria propria con un minimo trimestrale di L. 5.230, oggi, unificate alle grandi in una sola categoria, a parità di servizio, vengono a subire un esborso di 11.750 lire. Va notato infine che gli imprenditori artigiani ed agricoli godono di una riduzione del 25% sul solo canone di abbonamento. Queste le osservazioni più immediate ed evidenti sulla situazione venutasi a creare con la entrata in vigore delle nuove tariffe telefoniche. È ora opportuno cercare di spiegare le ragioni degli indirizzi dati alla 50
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