Girolanw Cotroneo notre évangélisme n1ettent eux aussi une grande espérance dans la prise de conscience d'une mission historique du monde du travail, dans 'le ròle philosophique du prolératiat '; mais, si nous reconnaissons dans la lutte des classes une aspiration de justice et dt~ libération, nous tenons à ne pas faire des stratégies nécessaires un échec à la communauté fraternelle des hommes ». Saranno belle parole, ma soltanto parole: perché lo « scacco » che la lotta di classe, vista come « unico » strumento di liberazione e di giustizia, ha dato « alla fraterna comunità degli uomini » era sotto gli occhi di padre Chenu fin dal 1955, quando cioè scriveva queste parole: è davvero convinto che seguendo la stessa via egli possa riuscire dove altri hanno fallito? Questo sul piano pratico: sul piano teoretico, poi, la confusione è ancora maggiore: conciliare immanenza e trascendenza una volta considerate come giustapposte, pianificare il conflitto fra Maria e Marta, non è davvero un compito facile. Giustamente la teologia cattolica tradizionale aveva eliminato il primo dei due termini a tutto favore del secondo; sull'altro versante il marxismo aveva risposto eliminando drasticamente quest'ultimo. La sinistra cattolica, da padre Chenu in avanti, ne tenta la conciliazione. Quanto sul piano dottrinario ciò possa giovare al cattolicesimo è difficile dirlo: c'è soltanto da constatare amaran1ente che a fare le maggiori rinuncie dottrinali è il cattolicesimo di sinistra che di cattolico ha ormai in alcune frange estreme soltanto il nome: e non si comprende bene perché si ostini ancora a portarlo. Ma crede davvero padre Chenu, credono davvero i teorici della sinistra cattolica che questa mitica realizzazione integrale dell'uomo (che la teologia cristiana orjginaria, sulla scorta del messaggio evangelico, perfettamente consapevole dei limiti intrinseci della natura umana, aveva posto di là della vita terrena), credono davvero, dicevamo, che essa possa realizzarsi in un con testo sociale quale quello che Lenin ha dato della società postulata da Marx? credono davvero che la filosofia del Cristianesimo, fondata sull'individuo e sulle sue personali responsabilità, sia compatibile con la sociologia marxiana fondata sulla classe o con quella leniniana fondata sul partito? Certo, per il cristiano impegnato sul terreno sociale, le difficoltà sono molte. Raymond Aron ha descritto con efficacia le contraddizioni che lo attanagliano: « La stessa religione della salvezza ha oscillato, attraverso la storia, tra due estremi; o ha consacrato o accettato le disuguaglianze temporali minimizzandole: rispetto all'unica cosa che conta, la salvezza dell'anima, che importano i beni 10
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