Editoriale vino, per il granoturco, per gli ortofrutticoli, per la politica regionale. Di questo docuniento il governo francese ha rifiutato la paternità che gli era stata attribuita. _4 noi sembra comunque che una in.tesa fra l'Italia e la Francia in sede cornunitaria potrebbe essere veramente costruttiva se, a proposito della politica regionale, ci si accordasse per un impegno a diffondere l'indus'trializzazione verso il Sud e l'Ovest, che sono il Sud italiano e l'Ovest francese, le regioni più periferiche, il cui sottosviluppo, rispetto alle regioni centrali, risulta non solo evidente, ma anche minaccioso. C'è infatti una solidarietà italo-francese che può diventare operante se ci si convince anche a Parigi della necessità di una politica comunitaria per le regioni periferiche, di una politica dell'Europa che promuova l'industrializzazione dell'Ovest e del Sud come lo hanno promosso nel corso degli ultimi decenni gli Stati Uniti. Altro che SECAM e paesi arabi! Tanto più che per una politica europea delle regioni periferiche occorre il concorso della Germania occidentale; e anche per lo sviluppo del Mezzogiorno occorrono capitali tedeschi più che francesi, onde si comprenderebbe se mai un do ut des con il PAL e non si comprende quale contropartita possano dare i francesi per il SECAM (al di fuori di un consenso generico a Bruxelles cui potrebbe corrispondere una dichiarazione di non disponibilità da parte dei tedeschi). Ha ragione comunque « La Voce Repubblicana » quando, con riferimento alla nota di Andreotti pubblicata da « Concretezza », osserva che « si nega un po' troppo facilmente che i colloqui con Pompidou abbiano avuto la benché minima influenza sulla vicenda della TV a colori». Ma ad affermarlo non è stata l'opposizione, è stato l'on. Zamberletti; e poi c'è stato il documento _pubblicato non da «Paese-sera», ma da « Faniiglia cristiana ». E infine sopravviene Saragat a scrivere che « il motivo vero di un incontro ad alto livello a Lucca fra l'Italia e la Francia » è stato quello di concordare le scelta del SECAM, « prodotto tipico della politica franco-sovietica di ispirazione gollista ». Dopo il 16 agosto ci si è domandati se La Malfa non avesse esagerato nel minacciare di uscire dalla maggioranza per una questione come quella della TV a colori. Qualcuno ha fatto anche dell'ironia. La risposta più convincente è venuta quindici giorni dopo da Saragat: « il probtema è ben più grave di quanto da taluno si finge di credere ». Con la battaglia di arresto che hanno ingaggiato, repubblicani e socialdemocratici hanno ancora una volta dfrnostrato che la loro funzione di vigilanza democratica è insostituibile e che la loro presenza è per così dire democraticamente condizionante e qualificante. Se ne rendono conto i socialisti che parlano di incontro con i cattolici come se repubblicani e socialdemocratici fossero forze superflue o addirittura di qualche disturbo? 7
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