L'organizzazione delle fasce costiere sceme la superficie; Dunkerque 4.000 ha; Le Havre 10.000 ha, dove si può entrare attraverso la più grande chiusa del mondo, accessibile a mineraliere di 250.000 t.; Fos: 6.000 ha, Venezia-Marghera: 4.035 ha, secondo il programma del 1963. In tal modo, dal 1960 al 1980, i porti europei avranno approssimativamente triplicato la loro superficie. Si può im1naginare quanto profonde e varie siano le conseguenze di questa spinta industriale verso il mare, e come investano molteplici campi. Dal punto di vista dell'organizzazione dello spazio, esse consistono in una zonizzazione funzionale delle regioni costiere, che contrappone i bacini e i terrapieni delle Z.I.P. alle banchine di transito e commerciali, ai capannoni ed ai depositi, alle aree di impianto delle infrastrutture di trasporti terrestri; il consumo di spazio ha proporzioni non paragonabili con quanto è richiesto dalle altre funzioni portuali. Le ripercussioni sull'ambiente sono ugualmente di grandissima portata, e non creano inconvenienti soltanto a Venezia: inquinan1ento del Nord del delta renano, saturazione economica settoriale, salinizzazione accelerata dei polders a causa dello scavo degli accessi, coagulazione dei fanghi su una lingua salata di più grandi dimensioni ecc ... E al di là dei porti, quanti problemi nuovi: quello dell'organizzazione delle forze di produzione, e della ripartizione delle zone urbanizzate dell'Europa della fine del XX secolo, se la polarizzazione della grande industria continuerà per due o tre decenni al ritmo finora osservato; quello dei ports-relais per petroliere-iceberg ('k) di 500.000 t.d.\v., che sicuramente verranno costruite verso il 1975 e delle « megatonnellate » che saranno fabbricate poco dopo; quello degli approdi di smistamento per le mineraliere sulla facciata portuale settentrionale europea e nel Mediterraneo, ecc. La rivoluzione dei trasporti oceanici influisce dunque in molti modi sulle grandi funzioni portuali e sulle fasce costiere. Modella le attrezzature, condiziona l'organizzazione dello spazio, modifica i paesaggi costruiti dall'uomo e quelli naturali. Come potrebbe non influire allo stesso modo sulla vita degli uomini che abitano queste coste oceaniche? 2. Le ripercussioni sull'ambiente socio-econon1ico ed umano. - Nel campo umano le ripercussioni non sono n1eno profonde o meno insidiose. Esse sono talmente importanti, che oggi è in via di trasformazione l'intero sistema di relazioni sociali ed economiche esistenti nei grandi porti ed attorno ad essi. In primo luogo, si può constatare una nuova ripartizione dei redditi e dei costi legati alle funzioni portuali. Gli investimenti per l'attrezzatura (*) Così chiamate perché, a pieno carico, la parte della nave nascosta sott'acqua è molto maggiore di quella che è visibile. 79
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