Nord e Sud - anno XIX - n. 153 - settembre 1972

L'organizzazione delle fasce costiere dell'unitizzazione dei carichi per le merci alla rinfusa (general cargo). Tali merci sono costituite da un numero elevato di sacchi, casse, fusti, pacchi, ecc.; un carico frazionato di questo genere comprende decine di di migliaia di colli, che prima bisognava manovrare uno per uno, con grande dispendio di mano d'opera e di danaro. Questo sistema tradizionale sussiste per un gran numero di navi; ma la costituzione di carichi omogenei formati da colli raggruppati insieme in partenza, e che quindi si possono manovrare in una sola volta, modifica le condizioni di carico e scarico. Questa unitizzazione assume aspetti noti: containerizzaione, tecnica del « roll-on-roll off », della nave porta-chiatte, dei « pallets ». Il risparmio di lavoro e di tempo è enorme, ma esige nuove attrezzature per i moli ( « straddles », rampe ecc.); in cambio, il nuovo sistema consente una preziosa semplificazione dei servizi: basta aver visto caricare o scaricare un « cargo » tradizionale da una parte e un porta-containers dall'altra, per misurare economicamente la differenza tra le due serie di operazioni. Al limite, essendo il container prelevato dall'interno della nave e messo direttamente sul vagone o sul battello, o viceversa, ci si trova di fronte ad una specie di canale in cui la merce passa senza fermarsi; ed anche con le porta-chiatte, che possono mettere in mare i loro barconi in una semplice baia riparata, in fondo non vi è più bisogno del porto di transito. Sono delle considerazioni spinte all'eccesso, ma che fanno comprendere il senso dell'evoluzione. Anche il gigantismo modifica la funzione di transito. Esso finisce per gettare in un porto un volume enorme di carichi; 300.000 tonnellate di nafta per nave, 150.000 tonn. per le mineraliere; questo diventa abituale, rappresenta il contenuto di parecchie decine di chilometri di vagoni. L'ampiezza di questi carichi provoca certe conseguenze: bisogna meccanizzare in notevole misura le attività di manutenzione, e prendere come regola: « the best way to handle goods is not to handle them »; a Marsiglia-Fos le petroliere giganti sono scaricate al ritmo di 15.000 tonn. all'ora, ciò che equivale al contenuto di una grande petroliera della seconda guerra mondiale; a Sept-Iles (Canada), il n1.inerale di ferro è scaricato in ragione di 8.000 tonnellate all'ora, ciò che risponde a due o tre treni a pieno carico europei. Anche le esigenze di immagazzinamento sono vaste, in superficie come in volume; a Rotterdam, sull'Europorto, alcuni serbatoi di petrolio ne contengono fra i 60.000 e i 100.000 me_tri cubi ciascuno, ossia l'equivalente dell'alloggio di 3.000-3.500 persone. La discordanza esistente tra la vasta capacità di carico delle grandi navi moderne e quella molto più debole dei trasporti terrestri, che non hanno progredito in egual misura, solleva dei problemi difficili: il trasporto via terra mobilita un parco veicoli senza paragone per il loro nu77

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