Nord e Sud - anno XIX - n. 153 - settembre 1972

Lo sviluppo ecoriomzco delle zone costiere e i problemi dell'ambiente vecchio » incastonato nella città, oppure con i bacini d'acqua profonda creati fuori dell'agglomerazione urbana nella seconda metà del XIX se• colo e nella prima del XX. Dal Rijnhaven, la darsena più interna di Rotterdam, alla punta della Maasvlakte, questa « pianura della Mosa » costruita dagli uomini al di là della foce, vi sono 35 chilometri in linea d'aria. Il bacino minerario di Dunkerque ha all'incirca 6 chilometri di lunghezza, ad ovest dell'antico porto, e sono in corso nuove installazioni che lo prolungheranno fin nelle vicinanze di Gravelines e porteranno a 15 chilometri la sua complessiva lunghezza a partire dal vecchio centro urbano; e non è tutto, dal momento che si progetta di unire Dunkerque a Calais; .e questo « Cadunor » si estenderebbe su di una trentina di chilon1etri. Benché allungate sulla sponda del mare e intorno ad un estuario, queste zone non possono più essere abbracciate con un sol colpo d'oc• chio. Quella di Le Havre si estende su 10.000 ettari. Nel Mediterraneo l'industria di Marsiglia è già da qualche tempo fuori di vista dall'agglomerazione: la costruzione di Fos la allontana ancor più. Il caso di Ve• nezia, dove tutto è concentrato, è abbastanza eccezionale: quanti genovesi, per i quali il Porto Vecchio era così intimamente legato all'esistenza cittadina, entreranno nella familiarità di Voltri? Tutti questi ampliamenti rendono dunque invisibile il porto. E questa scomparsa in un nebbioso anonimato, privo di qualsiasi colore, è resa più co1npleta dal fatto che all'estensione delle installazioni portuali corrisponde lo sviluppo di specializzazioni, che conferiscono ai diversi elementi del porto la fisionomia di semplici annessi industriali. I bacini di una volta erano anch'essi, nei grandi porti, specializzati, ma si raccoglievano intorno ad un accesso comune e vivevano in mutua solidarietà. Oggi sono degli organismi distinti, che esercitano funzioni esclusive, in quanto ricevono unicamente petrolio, o minerali, o containers. E talvolta la specializzazione finisce addirittura col diventare una privatizzazione, non essendo ,la zona portuale che la riunione di parecchi pontili privati: è il caso di Augusta-Priolo, così caratteristica per i suoi moli perpendicolari alla riva, che si allungano verso le profondità del largo, ciascuno al servizio di una determinata azienda. E così la vita portuale, con l'esplosione delle sue diverse funzioni, si allontana definitivamente dai siti tradizionali. Seguendo l'esempio più antico di Brema, Liverpool studia la possibilità di costruire una grande installazione per la ricezione dei minerali a Birkenhead, sulla riva opposta della bassa Mersey: il minerale verrebbe trasformato in fango, secondo un metodo in uso in Tasmania ed in Giappone, e trasportato quindi da una pipe-lin.e fino ai depositi dai quali verrebbe spedito poi per ferrovia ad alcune acciaierie situate 40 chilometri a sud. Ma i,I porto inglese 69

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