Editoriale il pacchetto azionario o la pubblicità », non solo hanno cercato diretta,nente o indirettamente cli accreditare la tesi forlaniana della « tempesta in un bicchier d'acqua» sollevata dai repubb_licani, ma « si sono schierati per il SECAM senza tener conto delle grandi somme già spese dalla Rai-TV e dall'industria privata per il PAL ». A quest'ultirno proposito, poi, va rilevata la ridicola dichiarazione rilasciata dal tninistro liberale del turismo e dello spettacolo. L'on. Badini Confalonieri è stato l'unico liberale a parlare della TV a colori e bene avrebbe fatto se avesse taciuto. Perché, affermare che l'introduzione del colore è necessaria per dare nuovo respiro all'industria dei televisori, è quanto nzeno un'ipocrisia quando è arcinoto che questa industria aveva interesse all'adozione del sistema tedesco e può essere seria,nente danneggiata qualora si adottasse il sistema francese o il sistema misto. Ci si sarebbe dovuti aspettare comunque dai liberali una presa di posizione conforme a quella dei repubblicani e dei socialde1nocratici; e il faito che abbiano preso una posizione divergente da quella dei repubblicani e dei socialdernocratici dimostra che essi tendono a muoversi ancora nel senso della deviazione malagodiana dal liberalismo, a suo tempo denunciata da Pannunzio, Libonati, Cattani e Carandini, e sono assai poco ricettivi nei confronti di sollecitazioni come quelle che, dall'interno del PLI, sono venute dai Baslini e dagli Altissimo ( recentemente con la « lettera dall'interno del PLI » pubblicata sull'« Espresso» e diretta a Malagodi). Valga, a questo proposito, come spia dell'atteggiamento liberale, anche il tono di appena sottinteso sarcasmo con il quale sono state riferite le prese di posizione contro la televisione a colori dei repubblicani e dei socialdemocratici del corrispondente romano de « La Nazione», Danilo Granchi, notoriamente vicino ai liberali: in stridente contrasto con l'editoriale che sullo stesso giornale aveva scritto Silvano Tosi, editoriale di pieno consenso alla reazione di La Malfa del 16 agosto. Tutto questo ci fa pensare e temere che, dopo gli errori di superficiale sinistrismo dei socialisti, avremo gli errori di superficiale destrismo dei liberali_: e che, come i socialisti erano diventati caudatari delle sinistre democristiane, i liberali stanno diventando caudatari delle destre democristiane, anche se integraliste. Ma, rinviando a migliore occasione il discorso sulla deviazione malagodiana dal liberalismo, torniamo alla TV a colori. - Perché questa « strana fretta »? La difficoltà di dare una risposta precisa a questa domanda, con la quale Giovanni Spadolini ha intitolato un suo « taccuino » su « Epoca », testimonia dopotutto della debolezza di questo governo, che si è trovato esposto in tutta la vicenda 4
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