Elio Giangreco rere agli organi centrali, il cui significato andava bene al di là della normale trasmissione burocratica di un qualsiasi adempimento di legge, era preceduto di qualche giorno dalla presentazione dello statuto alla regione calabra, che marcava storicamente il riconoscimento di due autonomie, quella regionale e quella universitaria, in una regione che per secoli era stata oppressa e conculcata nei suoi diritti. Le osservazioni, peraltro non sostanziali, fatte in novembre dal Consiglio superiore della P.I. venivano dibattute dai comitati ordinatori e vagliate e raccolte dal senato accademico che a fine novembre, udito il comitato tecnico-amministrativo, approvava il testo definitivo dello statuto: questo riceveva il primo di dicen1bre H crisma ufficiale del Presidente della Repubblica e diventava così il primo documento programmatico della nuova Università: dovevano però passare circa tre mesi per vederlo alla luce sulla Gazzetta Ufficiale del 26 febbraio 1972. Si è così arrivati all'ultimo mese del 1971, non per questo meno denso di lavoro e di decisioni fondamentali. Il comitato tecnico-amministrativo ha approntato il piano di attuazione dell'università sulla base dello statuto approvato, e perviene, tenendo ben conto del presente e futuro sistema dei trasporti e della possibilità di integrazione dell'università nel contesto urbano di Cosenza, alla delimitazione della zona a suo tempo prescelta fissando circa 600 ettari sulle colline ad ovest dell'autostrada: tale decisione trova effettivo riscontro nell'approvazione da parte del Provveditorato alle 00.PP. della Calabria ai primi di aprile del 1972. A- tale area il comitato tecnico-amministrativo ritiene opportuno suggerire l'aggregazione da parte di industrie non inquinanti nell'ambito del programn1a di sviluppo del consorzio delle aree industriali di Sibari e della media valle del Crati. Nel frattempo i comitati ordinatori venivano chiamati a riflettere sulla possibilità di aprire l'anno accademico per il novembre del 1972 attivando tutti o alcuni corsi: è una decisione di estrema importanza che deve d'altra parte essere suffragata, secondo il dettato della legge, dalla prospettiva di assicurare piena funzionalità didattica e residenziale a 1.000 studenti. D'altra parte la discussione sul bando di concorso prevede tempi lunghi anche per il carattere internazionale che gli si vuol dare in funzione del significato di un'opera così impegnativa e ta_nto legata alle aspettative fiduciose della popolazione. Matura così la decisione, che prende poi corpo nei primi mesi del 1972, di avviare con procedura d'urgenza, un primo programma di interventi sia per le strutture didattiche che per le attrezzature residenziali commisurate a mille allievi dei quali aln1eno il 70% residenti. I 52
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