Francesco !Viaria Greco società di servizio si è trattenuta una quantità di greggio sufficiente a coprire le spese operative. Su questa base si sono andate innestando forme di contratti atipici, dalla stn1ttura assai complessa, dove sono combinati elementi già noti con elementi nuovi. L'accordo ENI-Arabia Saudita del 1968 realizza per la prima volta un'integrazione fra le imprese petrolifere di un Paese produttore e di un Paese consumatore, senza limitarsi alla sola fase produttiva, ma estendendosi all'attività di raffinazione, trasporto e marketing. La cooperazione prevista nel settore petrolchimico conferisce all'accordo il carattere di vera e propria associazione industriale e commerciale. È ovvio che nella fase iniziale l'aliquota più grossa di rischio è a carico dell'impresa italiana. L'evoluzione dei contratti di ricerca e sfruttamento degli idrocarburi, che abbiamo percorso nelle linee generali, è ormai giunta ad una fase cruciale, tenendo conto soprattutto degli ultimi sviluppi della situazione petrolifera. Da una parte abbiamo i produttori, che hanno nel petrolio l'unico mezzo di finanziamento dei loro piani di sviluppo economico, e operano in due direzioni: nel senso di un accrescimento del controllo e di un inserimento nelle altre fasi del ciclo petrolifero; dall'altro le imprese pubbliche dei paesi consumatori (e tali possiamo considerare solo la nostra ENI e la francese ELF) impegnate a garantire un approvvigionan1ento sicuro ed economico ai propri mercati. I due cercano di elaborare accordi di nuovo tipo che permettano di realizzare le rispettive aspirazioni. Certo che, per quel che riguarda le seconde, sicurezza ed economicità degli approvvigionamenti sono al giorno d'oggi incompatibili, per cui molto spesso si è rinunziato alla seconda a favo re di un buon margine della prima. La vecchia formula del contratto di concessione era consentita dalla struttura del mercato petrolifero internazionale che conferisce all'in1presa oligopolistica integrata un potere che supera di gr~n lunga il normale ambito di libertà delle imprese in un qualunque altro mercato. I nuovi rapporti hanno perso l'originaria natura strettamente privatistica, per assumere l'aspetto di un accordo i cui impegni, per la loro complessità ed onerosità, non possono essere affrontati dalla sola impresa. L'azione di questa sarà condizionata dal sostegno dello Stato, e dall'inserimento nel quadro più vasto dei rapporti politici ed economici intercorrenti fra questo e il Paese produttore. Non si può, pertanto, disconoscere all'ENI il merito di essere stato antesignano e promotore di nuove e più ardite formule, la cui bontà è stata in pieno riaffermata dalle ultime vicende verificatesi nel mondo del petrolio e dallo stato d'animo conseguentemente più sereno in cui si trova ad operare tutto i] settore petrolifero italiano. FRANCESCO MARIA GRECO 48
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